Libano - Felicitazioni al libano per il Giorno dell’Indipendenza
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Assadakah Beirut - La associazione internazionale di amicizia italo-araba Assadakah rivolge alla popolazione del Libano i più sinceri auguri per l’anniversario del Giorno dell’Indipendenza, che ricorre oggi, 22 novembre.
Il Libano proclamò l'indipendenza nel novembre 1943, durante la seconda guerra mondiale mentre la Francia era occupata dalla Germania nazista o sotto il regime di Vichy, il cui alto commissario mandatario, generale Henri Dentz, spingeva per l'indipendenza. Perciò il Regno Unito, che aveva varie forme di controllo su Sudan, Egitto, Palestina, Giordania e Iraq, occupò militarmente Siria e Libano e li pose sotto l'autorità della Francia libera di De Gaulle. Nell'agosto 1943 si tennero le elezioni sulla base di un decreto commissariale (sulla base del Patto Nazionale di quell'anno) che stabiliva il principio di 6/5 per il rapporto cristiani/musulmani (rimasto in vigore fino agli Accordi di Ta'if del 1989) e 55 eletti. Mentre il consiglio, riunitosi a partire dal 21 settembre, si era ridenominato Assemblea Nazionale, l'8 novembre 1943 il nuovo governo libanese abolì unilateralmente il mandato francese. Allora furono imprigionati per 11 giorni, dall'11 al 22 novembre 1943 nel castello di Rashaya il nuovo presidente Bishara al-Khuri insieme a Camille Chamoun, Riyad al-Sulh, Pierre Gemayel e altri indipendentisti in seguito all'arresto da parte delle Forces Françaises Libres.

Nonostante l’anniversario e l’attuale cessate-il-fuoco, la situazione nel Sud del Libano non accenna a placarsi, in particolare nell’area di Naqoura. Diversi raid israeliani sono stati effettuati a ridosso della Blue Line, e anche più a nord, oltre il fiume Litani e verso la parte orientale del Paese e, per tutta risposta, Hezbollah ha fatto sapere di non voler disarmare i propri combattenti, accusando non solo gli israeliani per avere violato gli accordi, ma puntando il dito anche contro il governo, mettendo i libanesi in agitazione per timore di una nuova escalation non sono nel Sud ma anche in altre zone del Paese.
Nel giorno dell’Indipendenza del Libano, il presidente Joseph Aoun ha fatto appello alla necessità di unità nazionale, per dare al Paese l’opportunità di vivere in pace e sicurezza, sottolineando l’importanza di mettere fine ai raid israeliani e portare termine il disarmo di Hezbollah.
Nella zona di Naqura, tuttavia, si susseguono le incursioni israeliane, e molti villaggi sono ridotti in macerie, Lo stesso villaggio di Naqura è distrutto e gli abitanti sono in gran parte sfollati: dagli iniziali cinquemila oggi a Naqura restano poco più di 400 persone. Il sindaco di Naqura, Ibrahim Hamze, ha dichiarato che nonostante la distruzione, si sta cercando di ripristinare la distribuzione di acqua ed energia elettrica, e ha ringraziato il contingente italiano Unifil per la costante opera di assistenza e supporto.







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