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Medio Oriente - La tregua a Gaza non salva la Cisgiordania

Immagine del redattore: Roberto RoggeroRoberto Roggero

Assadakah News - L’esercito israeliano ha intensificato le operazioni in tutta la Cisgiordania, imponendo posti di blocco e isolando le comunità palestinesi dal mondo esterno. L’improvvisa espansione delle operazioni di sicurezza israeliane in Cisgiordania ha causato la morte di almeno 10 persone e segue l’avvio del delicato processo di cessate-il-fuoco a Gaza.

Il campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania, un’area estesa di stretti vicoli che è stata a lungo un bastione di fazioni militanti, è al centro dell’ultima campagna delle truppe israeliane (IDF), scatenate nell’operazione “Muro di Ferro”, per “eliminare i terroristi e le infrastrutture terroristiche nel campo, assicurando che il terrorismo non ritorni nel campo dopo la fine dell’operazione: la prima lezione dal metodo dei raid ripetuti a Gaza”.

L’obiettivo dell’operazione a Jenin è più ambizioso delle precedenti incursioni. Centinaia di civili hanno abbandonato la zona, e il governatore di Jenin, Kamal Abu Al-Roub ha dichiarato che il campo è quasi deserto, non c’è acqua e la zona è letteralmente sotto assedio.

Sono circa 900 i posti di blocco nella zona fra Jenin, Ramallah e Nablus, fra cui oltre 173 cancelli di ferro installati dall’ottobre 2023, e oltre 20mila persone sono state sfollate. Molte sono state arrestate.

L’operazione è iniziata due giorni dopo l’inizio della prima fase del cessate-il-fuoco a Gaza e dimostra un cambiamento nell’attenzione del governo israeliano.

La tregua a Gaza ha permesso alle forze di sicurezza israeliane di concentrarsi sulla Cisgiordania, dove i gruppi allineati con Hamas sono diventati più attivi. C’è il rischio, tuttavia, che un’intensa azione militare israeliana in Cisgiordania possa mettere a dura prova la tregua a Gaza. Molto pericolosa soprattutto la violenza da parte di coloni estremisti israeliani, diventata un evento quasi quotidiano in Cisgiordania. Nel 2024, l’ONU ha documentato 1.420 episodi di violenza da parte di coloni che hanno causato vittime e danni alla proprietà in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est.

Alcuni dei responsabili sono stati arrestati, ma la scorsa settimana il Ministero della Difesa israeliano ha deciso di rilasciare i coloni ebrei trattenuti in quella che è nota come detenzione amministrativa “alla luce del previsto rilascio di terroristi nei territori di Giudea e Samaria”, secondo i termini dell’accordo di cessate il fuoco di Gaza.

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