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Medioriente - Partita da Gallipoli barca Freedom Flottilla con aiuti per Gaza

  • 22 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
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Elisabetta Pamela Petrolati (Assadakah News) - L’imbarcazione Handala della Freedom Flottilla è partita due giorni fa da Gallipoli, in Puglia, in un nuovo tentativo di portare aiuti umanitari a Gaza dopo poche settimane dalla missione della barca Madleen a cui aveva preso parte anche Greta Thunberg. A bordo anche cibo e giocattoli. La nave Handala sta sfidando l’embargo sugli aiuti ed è salpata tra canti e applausi. L’eurodeputata francese Emma Forreau, del gruppo della Sinistra, anche lei a bordo della barca, ha affermato che “il parlamento europeo è complice dell’assedio e del genocidio di Gaza. Dobbiamo riuscire a raggiungere Gaza. Netanyahu e il suo governo sono responsabili delle sofferenze della Striscia di Gaza”. La deputata francese Gabrielle Cathala ha sottolineato che “Gaza è sotto assedio dal 2007. Le navi che cercano di rompere il blocco su Gaza continueranno il loro lavoro finché il blocco sarà imposto. Stiamo trasportando aiuti alimentari nella Striscia di Gaza. Se la nave Handala verrà intercettata, sarà Israele a violare la legge”.

La spedizione navale si inserisce nell’ambito delle decisioni gravissime di questi giorni da parte del governo israeliano: l’ordine di Israele di evacuare Deir el-Balah a Gaza ha colpito nuovamente e duramente gli sforzi umanitari nel territorio devastato dal conflitto. “Un altro colpo devastante alle già fragili linee vitali - secondo comunicazione dell’ufficio dell’ONU per il Coordinamento degli Affari Umanitari - che mantengono in vita le persone nella Striscia di Gaza”.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, ha chiesto a Israele di revocare l’assedio su Gaza, scrivendo in un post su X che non è stata in grado di portare cibo per oltre quattro mesi.

“Alcune persone restano per giorni senza mangiare”, ha scritto Unwra.

Storicamente l’Unwra è stata il principale distributore di aiuti a Gaza e ha fornito istruzione, assistenza sanitaria e altri servizi di base a milioni di rifugiati palestinesi in tutta la regione. Ma Israele ha interrotto ogni contatto e cooperazione con le operazioni dell’Unrwa a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est a novembre, sostenendo che l’agenzia fosse stata infiltrata da Hamas, accusa contestata. Il divieto dell’Unrwa è entrato in vigore a fine gennaio.

Nonostante gli appelli, le richieste, la messa in atto di forniture e sistemi logistici, l’agenzia, a cui Israele ha vietato le operazioni umanitarie, ha affermato che l’accesso al territorio interessato resta bloccato.

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