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Nettuno –Quarantennale di Italcon con ambasciatrice del Libano


Assadakah Roma News – Si è celebrato, sabato 28 e domenica 29 maggio, nella piacevole cornice marittima di Nettuno, il 4° Raduno Veterani delle missioni delle forze armate italiane Libano I e Libano II, che è coinciso con la ricorrenza del 40° Anniversario delle missioni stesse, a cura della Associazione Veterani Italcon Libano, presieduta da Mario Rosati (con il coordinamento di Marco Italiano) che all’epoca dei fatti ha preso parte alle missioni con il grado di capitano.

Ospite d’onore della manifestazione (patrocinata da Regione Lazio, Marina di Nettuno, Associazione Italo-Araba Assadakah, Ambasciata del Libano, e Città di Nettuno), S.E. Mira Daher, ambasciatrice della Repubblica del Libano in Italia, accolta dal sindaco Alessandro Coppola, oltre a numerose autorità militari e civili, fra cui rappresentanti degli stati maggiori delle forze armate, in particolare l’ammiraglio di squadra Federico Bisconti, il generale Bruno Tosetti, comandante del contingente Italcon, e il ben noto astronauta Paolo Nespoli che, all’epoca giovane di leva, è stato fra i militari che hanno partecipato alle missioni Italcon.

Fra i reparti che hanno preso parte alle missioni Italcon-Libano, e rappresentati alla manifestazione, vi erano le specialità Comando e Trasmissioni e Autieri, Ospedale da Campo (con il Corpo delle Crocerossine), Polizia Militare dei Carabinieri, battaglione Bersaglieri “Governolo”, Battaglioni Meccanizzati “Alfonsine” e “Montelungo”, divisione paracadutisti “Folgore”, battaglione esploratori “Cavalleggeri di Lodi”, Genio Pionieri, battaglione “San Marco”, battaglioni Bersaglieri “Bezzecca” e “Cernaia”, paracadutisti d’assalto dei battaglioni “Col Moschin”, “Tarquinia”, “El Alamein”, e Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”, oltre a rappresentanti della Marina Militare che hanno preso parte alle missioni Italcon con le navi “Veneto”, “Ardito”, “Intrepido”, “Perseo”, “Lupo”, “Stromboli”, “San Marco”, “Sagittario” e altre.

Alla presenza di un folto pubblico, il programma della giornata si è aperto con lo schieramento delle rappresentanze delle associazioni d’arma, precedute dalla Fanfara dei Bersaglieri di Roma Capitale “Nullis Secundus” (che nella serata si è esibita nell’esecuzione di caratteristiche composizioni “bersaglieresche”), quindi veterani, labari e gonfaloni. Dopo il rituale alzabandiera, le autorità hanno reso gli onori ai veterani, in rappresentanza delle componenti che hanno preso parte alle missioni Italcon.

La presenza dell’ambasciatrice Mira Daher ha dato maggiore lustro e ufficialità alla manifestazione, e ha testimoniato, per sue stesse parole, lo stretto e fraterno rapporto fra Italia e Libano, che risale a molto tempo prima delle missioni 1981-1984, e fino dai tempi degli antichi Fenici, con intensi scambi commerciali. Di certo, la presenza delle forze armate italiane per le missioni Italcon ha accresciuto la vicinanza, la coesione e la cooperazione fra Italia e Libano, in un periodo decisamente travagliato della già movimentata storia del Paese dei Cedri.

Nel corso della mattinata, le autorità hanno reso omaggio al monumento ai caduti con la deposizione delle corone d’alloro, quindi hanno visitato i diversi stand allestiti con mostre fotografiche, oggetti e dotazioni del periodo in questione quindi ha avuto luogo il lancio di due noti paracadutisti, il LinoDella Corteche si è lanciato con “paracadute veloce” e fumogeni bianchi, e il colonnello Paolo Filippini, pluricampione del mondo della specialità individuale, che ha eseguito una spettacolare discesa lenta sventolando un tricolore di 500 metri quadrati.

Fra i diversi interventi, seguiti a quello dell’ambasciatrice del Libano, è stato ricordato il fante di marina Filippo Montesi, che nel corso delle missioni Italcon è rimasto vittima di un attentato, oltre ai veterani rimasti feriti.

Il presidente Mario Rosati ha poi ripercorso alcuni fra i momenti più drammatici e ha ricordato la nascita della Associazione Veterani Italcon Libano: “Sono passati quarant’anni, ma la memoria non si cancella, e oggi ci ritroviamo proprio con questo scopo: mantenere viva la memoria di certi fatti, perché non si ripetano, oltre a rendere omaggio a chi non è più tornato, e a chi è tornato portando segni indelebili. Eravamo tutti ben più giovani, ed entusiasti, come lo siamo ancora oggi, di contribuire al mantenimento della pace nel meraviglioso Libano, dove la guerra non ha conosciuto limiti e atrocità. Circa ottomila uomini e donne, oltre 120 volontari della Croce Rossa, nel corso dei 18 mesi di missione, si sono avvicendati, lavorando insieme a militari di diverse altre nazionalità, fra tensioni che sono culminate nella strage del 23 ottobre 1983, quando una devastante esplosione provocò la morte di 241 Marines, e una seconda uccise 61 paracadutisti francesi. In pochi minuti, i nostri militari si sono mobilitati e sono accorsi per primi sui luoghi colpiti, riuscendo a salvare numerosi ragazzi, estraendoli fortunatamente ancora vivi dalle macerie. E proprio da questo fatto è nata la Associazione Veterani Italcon Libano: grazie a internet e ai social media, a 32 anni di distanza da quei giorni, uno dei sopravvissuti a quel terribile evento, l’ex Marine Jake Schneider, è riuscito a rintracciare alcuni di noi e a contattarci e poco tempo dopo ci siamo incontrati. Un primo incontro che ha portato alla creazione della Associazione Veterani Italcon Libano, fondata ufficialmente il 15 gennaio 2015, e che ogni anno si ritrova non solo per celebrare una ricorrenza, ma per sensibilizzare la comunità internazionale allo studio e alla riflessione di certi fatti, perché siano di insegnamento per il presente e per il futuro”.

L’ambasciatrice Mira Daher ha poi preso la parola, ricordando a sua volta varie fasi e periodi nel corso della storia, in cui Italia e Libano si sono ritrovati a stretto contatto, in quella che è da sempre una intima e fraterna cooperazione, fino ai recenti fatti che ancora una volta hanno visto i due Paesi stringersi insieme, con particolare riferimento all’esplosione al porto di Beirut, nell’agosto 2020, quando ancora l’Italia non ha perso tempo nel mobilitarsi e offrire aiuto e assistenza alla popolazione amica del Paese dei Cedri: “Sono onorata e particolarmente lieta di partecipare a questo significativo evento, che ancora una volta mette in luce il fraterno rapporto fra Italia e Libano. Abbiamo radici comuni che i nostri popoli sanno valorizzare in modo particolare, attraverso un rapporto che giorno dopo giorno diventa sempre più saldo. Ringrazio con tutto il cuore l’Italia, che non ha mai esitato a scendere in campo per assistere il Libano, dimostrando spirito di sacrificio e volontà di amicizia. Sono certa di parlare a nome di tutti i libanesi, nel ringraziare l’Italia per quanto ha fatto e sta facendo”.

L’Associazione Veterani Italcon Libano ha poi preso parte alla cerimonia del “Memorial Day” presso il Cimitero Militare Americano di Anzio, fra rappresentanze ufficiali delle forze armate che hanno preso parte al celebre sbarco alleato nella seconda guerra mondiale, noto come “operazione Shingle”, alla presenza dei massimi vertici delle forze armate NATO e con l’intervento del Giorgio Mulè, il quale, a sua volta, ha reso maggio ai veterani Italcon.

Domenica 29 maggio, i Veterani Italcon si sono riuniti nuovamente al Sicily-Rome American Cemetery di Anzio per la messa celebrata dal monsignor Vincenzo Viva, vescovo di Albano, e per la deposizione di una corona d’alloro in omaggio ai caduti, concludendo due giorni intensi e carichi di significato, e in attesa dei prossimi appuntamenti.

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