Oman - Il fenomeno del “pennacchio fantasma”
- 3 ago
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Assadakah News - Il Sultanato dell’Oman continua a stupire il mondo, specialmente per le sue bellezze naturali. E’ il caso del cosiddetto “pennacchio fantasma”, scoperto lo scorso mese di luglio dall’équipe di Simone Pila, geofisico e docente alla King Fahd University of Petroleum dell’Arabia Saudita.
L’affascinante fenomeno si è rivelato sotto la crosta terrestre dell’altopiano di Salma, che arriva a circa 2000 metri sul livello del mare e che è stato illustrato sulla prestigiosa rivista scientifica “Earth & Planetary Science Letters”: un pennacchio di magma intrappolato sottoterra, che per sue proprie caratteristiche non ha possibilità di fuoriuscire e quindi non può causare alcuna attività vulcanica in superficie, anche se è probabile che ne sia stata la causa in un lontanissimo passato.

Gli studi scientifici hanno accertato che questo fenomeno ha certamente modificato la direttrice della placca indiana quando, molte decine di milioni di anno fa, è giunta a contatto con la placca euroasiatica.
In onore del figlio del geofisico Simone Pila, il pennacchio è stato battezzato “Dani”, ed è tecnicamente “amagmatico”, neologismo coniato in questa occasione per descrivere l’assenza di attività vulcanica.
Si tratta di un fenomeno che si è verificato a notevole profondità, sotto il mantello terrestre, precisamente a circa 3.000 km, in corrispondenza del confine fra mantello e nucleo. E’ decisamente singolare il fatto che non avvenga ciò che si verifica per esempio nei dintorni delle isole Hawaii, dove tali pennacchi innescano eruzioni sottomarine di notevole potenza, ed è altrettanto raro che esistano pennacchi che inneschino eruzioni all’interno delle placche tettoniche continentali.
Il pennacchio fantasma è stato localizzato grazie a dati sismici che mostrano onde rallentate, indice di roccia più calda e morbida nel mantello. Ulteriori analisi e misurazioni hanno confermato la sua esistenza, evidenziando profonde discontinuità geologiche. Si stima che il pennacchio abbia un diametro di 200-300 chilometri e una temperatura superiore di 100-300 gradi Celsius rispetto al mantello circostante.
I ricercatori quindi si sono ovviamente posti la domanda: quasi certamente esistono sul pianeta altri fenomeni di questo tipo, ma sarà possibile localizzarli?
E non è tutto: la formazione dell’altopiano di Salma risale a oltre 40 milioni di anni fa, quindi l’équipe di Simone Pila valuta che anche il pennacchio “Dani” abbia la stessa età, ovvero il periodo in cui, secondo gli studi, le placche indiana ed euroasiatica sono venute a collidere.







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