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Oman - Le suggestive "Bait al Qifl", ossia "Case dei lucchetti"

Bait al Qifl
Bait al Qifl

Anita Guidi (Assadakah News) - Immaginate di trovarvi nel cuore delle aspre montagne del Jebel Harim, in Oman, dove il paesaggio è dominato da rocce scoscese e valli profonde. Qui, disperse tra le cime, si ergono le "Bait al Qifl" (case dei lucchetti), case tradizionali che sembrano scolpite nella roccia stessa. La loro posizione isolata, spesso raggiungibile solo attraverso sentieri tortuosi, testimonia la necessità di protezione e isolamento in un ambiente tanto ostile quanto affascinante.

Bait Al Qafl nel governatorato di Musandam, in Oman

Le "Bait al Qifl" sono chiamate così per il complesso meccanismo di chiusura. Durante il periodo estivo vengono lasciate vuote per tradizione - sono state costruite interrate, col pavimento che è stato scavato un metro circa sotto il livello della porta di ingresso. I letti, infatti e la zona pranzo, vengono realizzati su piattaforme rialzate.


I mobili e le giare di terracotta riempite di acqua - che in questi luoghi è preziosa come i diamanti - vengono posti dentro l'abitazione prima che sia realizzato il tetto, in modo che durante la stagione estiva nessuno possa saccheggiare le case.

Nel cuore delle aspre montagne del Jebel Harim, in Oman, disperse tra le cime, si ergono le "Bait al Qifl"


Le "Bait al Qifl" sono costruite con i materiali che la montagna offre: pietre grezze, argilla e legno robusto. Le pareti spesse in pietra (raggiungono la dimensione di un metro e sono necessari da sei a otto uomini per sollevarle), che si fondono con le rocce circostanti, garantiscono un isolamento naturale, mantenendo le case fresche durante le torride estati omanite e calde nelle fredde notti invernali.


L'argilla, impastata con paglia e acqua, funge da legante, creando una malta resistente che sigilla le fessure e protegge dalle intemperie. Il legno, ricavato dagli alberi che crescono sulle pendici delle montagne, viene utilizzato per le travi del tetto e per le porte e poi viene ricoperto di fango che lo isola dal caldo e dal freddo.

Interno delle Bait al Qifl
Interno delle Bait al Qifl

L'architettura delle "Bait al Qifl" è semplice e funzionale, progettata per soddisfare le esigenze della vita montana. Le case sono composte da una o più stanze, disposte attorno a un cortile interno che funge da spazio comune, un luogo di incontro per la famiglia e per gli animali. Il cortile, protetto dalle alte mura, offre riparo dal sole cocente e dal vento impetuoso. Il tetto, piatto e realizzato con travi di legno e argilla, viene utilizzato per essiccare i prodotti agricoli e per riposare durante le calde notti estive.

Ingresso e interni delle cosiddette "Case del lucchetto"


Ma l'elemento più caratteristico delle "Bait al Qifl" sono i loro robusti lucchetti in ferro, che chiudono le porte d'ingresso. Questi lucchetti, spesso di grandi dimensioni e finemente lavorati, non sono solo un simbolo di sicurezza, ma anche un'opera d'arte. Le loro forme elaborate, che richiamano motivi geometrici e floreali, testimoniano l'abilità degli artigiani locali. Ogni lucchetto è unico, un pezzo di storia che racconta la vita e le tradizioni degli abitanti del Jebel Harim.


Interno sotto il tetto in legno (al centro), esterni, notturno (sotto) delle Bait al Qifl


Le "Bait al Qifl" sono un esempio di architettura vernacolare, un'espressione della cultura e dell'identità di un popolo che ha saputo adattarsi all'ambiente montano. La loro robustezza, la loro funzionalità e i loro caratteristici lucchetti le rendono uniche e affascinanti, un patrimonio culturale che merita di essere preservato.

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