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Parigi - Ahmad Al-Sharaa incontra Emmanuel Marcon

  • 8 mag
  • Tempo di lettura: 1 min

Assadakah News - L’incontro di ieri, 7 maggio, avvenuto a Parigi fra il presidente Emmanuel Macron e il presidente ad interim della Siria, Ahmad al-Sharaa, è un evento estremamente importante, tuttavia offuscato dall’elezione del nuovo pontefice. Importante dal punto di vista strategico quanto su quello politico nel percorso della nuova Siria post-Assad.

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La Francia non nasconde le intenzioni di riacquistare un ruolo cruciale nel Levante, approfittando della fase di indecisione fra la rivale Turchia e Israele, per guadagnare posizioni in Siria, puntando sugli obiettivi di legittimazione di Al-Sharaa da parte dell’Occidente. Ahmad Al-Sharaa si presenta come unificatore di un Paese multietnico e multiconfessionale, e la scelta di cominciare con la Francia è decisamente astuta, per ragioni storiche, chiedendo l’allentamento della pressione occidentale su Damasco. Macron, da parte sua, si è proposto come apripista per rilanciare l’economia siriana.

Non a caso, il colosso francese del trasporto marittimo CMA-CGM, ha ottenuto l’autorizzazione a gestire il porto di Latakia, anticipazione della normalizzazione a cui entrambi i leader puntano.

Macron tuttavia è ben cosciente dei rischi di tale scelta, ponendo i suoi interessi chiave nelle ex basi russe di Tartous e Latakia, cercando di raccoglierne l’eredità dal punto di vista dell’influenza economica e politica.

IL presidente francese sfida soprattutto la storia che la Francia ha in merito alla legittimazione di leader quantomeno discutibili: dal dittatore centrafricano Jean-Bedel Bokassa al clan Bongo in Gabon, senza contare gli ex possedimenti coloniali. Con Al-Sharaa la partita è decisamente ambigua, perché si può pensare che riabbracciare la Siria nella comunità internazionale sia funzionale all’interesse nazionale di Parigi, e al ritorno dell’Occidente in Medio Oriente.

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