Qatar - Il meraviglioso mondo del Museum of Islamic Art
- Roberto Roggero
- 23 ago
- Tempo di lettura: 3 min
Assadakah News - Con l’iniziativa culturale Qatar 365, il piccolo paese del Golfo continua a stupire, oltre le meraviglie paesaggistiche, con una collezione letteraria e culturale unica. Fra i tesori culturali, antichissimi testi, due testi in particolare mostrano l’influenza del mondo islamico nella scienza e nell’astronomia, che si è diffusa in tutto il mondo occidentale.
Il motivo dell’importanza di questi tesori risiede soprattutto nella prospettiva creativa e nella capacità di raccontare la storia attraverso l’arte, che si tratti di eleganti pennellate, di minuziosa calligrafia, e fino ai vivaci colori dei murales. E’ il celebre Museum of Islamic Art, che custodisce una delle più grandi collezioni di libri sull’arte e sulla cultura araba della Regione.

Oltre all’esposizione di una ricchissima collezione di oggetti storici, il Museum of Islamic Art è soprattutto un luogo di studio, dove la biblioteca occupa una grande parte, che accoglie persone di ogni provenienza ed età. Anche se, naturalmente, non è possibile prelevare libri in prestito, la collezione di opere sull’arte islamica merita una visita approfondita, fra gli oltre 25mila titoli e più di 70mila volumi. Di certo, per qualsiasi esperto di arte islamica, studioso, appassionato o semplice interessato all’argomento, è una occasione da non perdere.
Il segreto della grande biblioteca del Museum of Islamic Art non è però visibile a tutti: si tratta di tesori culturali conservati nelle profondità del museo, dove sono custoditi i testi più antichi e più rari, un vero e proprio tesoro costituito da oltre 5.000 manoscritti e diari, alcuni dei quali risalgono al 15° secolo, scritti in arabo, latino, persiano e francese, che trattano diversi argomenti come astronomia, storia, religione, autobiografie e biografie che raccontano i viaggi dei primi esploratori.
Fra queste opere di immenso valore storico e culturale, uno è scritto in arabo e latino, l’altro solo in latino, e sono accomunati dalla influenza che entrambi hanno avuto sulla cultura araba e occidentale nella scienza dell’astronomia. Il primo libro, in latino, risale ai tempi del torchio tipografico e dell’incunabulo, co splendide illustrazioni e un minuzioso testo molto particolare.

Il libro in arabo tratta di scienza e filosofia, fu pubblicato nel 1641 ed è rilegato in pelle di animale ed è stato curato dallo studioso libanese conosciuto in Europa come Abraham Ecchellensis. Un altro tesoro è l’Indroductorium in Astronomiam del 1489, fondamentale per la diffusione della conoscenza astrologica islamica nell’Europa medievale. Gli arabi sono sempre stati in anticipo sui tempi per quanto riguarda questi particolari studi, come testimoniano anche le illustrazioni e la singolarità dei caratteri.
La biblioteca del Museun of Islamic Art evidenzia anche la differenza fra libro raro e libri di antiquariato, che non ha necessariamente a che fare con la data della pubblicazione. Un libro infatti è considerato raro anche in base all’edizione limitata, o alla provenienza. Può essere a tal punti specifico riguardo alla materia trattata da costituire una copia di valore. Che siano rari o di antiquariato, per la biblioteca del MIA l’importante è la conservazione di tali opere, ad esempio tramite la digitalizzazione, che rispecchia l’approccio della biblioteca sull’utilizzo della tecnologia, con l’adozione della tendenza al futuro e al cambiamento: ebook, libguide, risorse online. In questo senso, la tecnologia offre vantaggi non indifferenti.

Identità culturale e tradizione possono poi essere preservate anche tramite public art, illustrazione e scultura, come dimostra il celebre murale “Family Reunion”, capolavoro di Abdulaziz Yousef, premiato artista del Qatar che ha lavorato per anni nel mondo del fumetto, portando il proprio talento e le tradizioni del proprio Paese per le strade, ispirandosi alle persone e alla natura.
Gli artisti del Qatar in genere traggono ispirazione da lettere e parole, e fra essi vi sono innovatori della calligrafia che reinterpretano la millenaria arte della scrittura, come Sabah Arbili, che crea arte calligrafica tradizionale in chiave moderna rielaborata in strutture in acciaio o su tela astratta, unendo tradizione e innovazione, come l’interpretazione scultorea di un vecchio poema del padre fondatore del Qatar, Sheik Jassim bon Mohammed Al-Thani, o come Abdul Kareem, artista estremamente creativo nato a Doha, che affascina il pubblico arricchendo con la modernità del colore l’antica arte della calligrafia.
Commenti