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Quirinale – Sergio Matterella al secondo mandato

Assadakah News - Roma – Le campane di Montecitorio a distesa, il cannone del Gianicolo che spara 21 colpi a salve, le Frecce tricolori nel cielo di Roma. L'arrivo del nuovo presidente della Repubblica, che percorre il centro di Roma sulla Flaminia d'epoca scoperta, viene accolto di solito come una festa dalla capitale. Molti i curiosi che attendono il corteo aperto dai Corazzieri a cavallo, tante le bandiere sventolate, applausi e incoraggiamenti. Quest'anno il Covid potrebbe rendere più rarefatta la festa per l'insediamento del tredicesimo capo dello Stato della storia repubblicana, che potrebbe tenersi mercoledì. Ma le principali procedure che segnano i passaggi successivi all'elezione sono solitamente scanditi da rigide regole del cerimoniale rodate in oltre settant'anni. Appena proclamato il risultato del voto e il nome indicato dai grandi elettori, il Presidente della Camera, in questo caso Roberto Fico, si reca a comunicare al nuovo Capo dello Stato l'avvenuta elezione, dunque questa volta dovrebbe salire al Quirinale. La data del giuramento è stabilita d'intesa con il Presidente uscente, il nuovo Capo dello Stato e i presidenti delle Camere.

Anche per il giuramento le Camere sono convocate in seduta comune, a Montecitorio, ma quest'anno le regole per gli ingressi saranno regolate dal rispetto delle norme sulla pandemia. Tutti e 1009 i grandi elettori potranno assistere in Aula (deputati e senatori nell'emiciclo, i 58 delegati regionali dalle tribune) ma è previsto il solo intervento del nuovo presidente della Repubblica, con un tempo massimo stimato in 40-50 minuti. Il giorno dell'insediamento, il nuovo presidente arriva a Montecitorio mentre le campane del palazzo risuonano, entra in aula, giura nelle mani del presidente della Camere e poi svolge un discorso che viene considerato indicativo delle linee guida a cui intende ispirare il suo settennato. Una volta giurato, la campana di Montecitorio suona nuovamente e vengono sparate 21 salve dal cannone del Gianicolo. ll neo Presidente viene a questo punto “preso in carico” dal cerimoniale del Quirinale. Raggiunge piazza Montecitorio dove scolta l'esecuzione dell'Inno nazionale, passa in rassegna il drappello d'onore e, accompagnato dal presidente del Consiglio, rende omaggio al Milite ignoto all'Altare della Patria, mentre il cielo di Roma è solcato dalle Frecce tricolori. Scortato dai Corazzieri a cavallo, a bordo della Lancia Flaminia presidenziale, il nuovo inquilino si reca al Quirinale. Sul Torrino viene issato lo stendardo presidenziale accanto alla bandiera italiana e a quella europea, stendardo che era stato ammainato dal giorno delle dimissioni del predecessore. Una volta ricevuti gli onori militari nel cortile d'onore del palazzo, nella sala degli Arazzi di Lille il Presidente uscente consegna al suo successore le insegne di Cavaliere di Gran Croce e gli fa indossare il Gran cordone, massima benemerenza della Repubblica. Il presidente del Consiglio rassega le sue dimissioni di prassi che, sempre di prassi, vengono respinte. Terminate le cerimonie di insediamento il tredicesimo presidente è in carica e avvia il suo mandato.

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