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Roma - Assadakah nell’Abbraccio del Mediterraneo

Assadakah News Agency - E’ stata una serata davvero particolare, con un pubblico eterogeneo, a rappresentare le molte culture che si affacciano e si abbracciano sul Mediterraneo, quella di domenica 18 febbraio al Teatro Biblioteca Quarticciolo, a Roma.

Un’iniziativa organizzata dalla associazione culturale Princess Sharazad e dalla associazione italo-araba Assadakah, con il patrocinio del Municipio V Roma, il cui obiettivo è stato pienamente raggiunto: “L’abbraccio del Mediterraneo” tramite il linguaggio universale della musica, della danza come espressione di comunicazione, della diversità che unisce, per la convivenza e la pace. Prendendo spunto dai tragici avvenimenti di Cutro, in Calabria, uno dei più drammatici naufragi sulla rotta dei migranti, “L’abbraccio del Mediterraneo” ha voluto evidenziare situazioni simili, senza tempo e in qualunque zona di crisi, a prescindere da provenienza culturale, appartenenza etnica, religiosa, politica, o dal colore della pelle.

Danza, musica e parole che comunicano un chiaro messaggio: per un futuro vivibile è necessaria comprensione, convivenza, pace che va realizzata passo per passo, co pazienza, accoglienza, piccoli gesti, condivisione e soprattutto consapevolezza nel saper riconoscere e valorizzare le differenze che possono arricchire l’un l’altro.

Lo strumento più efficace può essere solo una forma di comunicazione che vada oltre le differenze, ovvero l’unione di espressione musicale ed espressione corporea della danza, per chi non è credente come per chi lo è, e abbia fiducia il Dio, Allah, Buddha, o comunque lo si definisca. Non a caso, il celebre George Bernard Shaw disse: “Esiste una sola grande religione, benché ne esistano decide di versioni…”, e prima ancora Seneca, affermando: “Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino”.

Per la associazione italo-araba Assadakah, presenti il presidente Franco Abdelkader Omeich; il vicepresidente Mohamed Yousef Ismail Ali; il responsabile delle relazioni internazionali Talal Khrais; e la responsabile del cerimoniale Marwa Al Khayal.

Oltre allo spettacolo, la serata è stata caratterizzata dall’importante intervento del presidente di Assadakah, Franco Abdelkader Omeich, il quale ha accolto il pubblico, i rappresentanti delle istituzioni e i numerosi amici convenuti, evidenziando l’importanza del significato dell’evento: “È davvero meraviglioso incontrarci per condividere qualcosa di grande e importante, che ci unisce tutti qui sulle rive del Mediterraneo e del Medio Oriente, e quale migliore strumento dell’arte e dei valori culturali messi in musica e danza? Questa bella arte è parola universale non detta, raffinatezza, espressione di un grande e impegnativo lavoro di squadra. Non a caso, questo evento si tiene a Roma, lal città che ha fatto conoscere al mondo la democrazia e la cviltà multietnica, Musica e danza sono ciò che può dare nuovo impulso e sviluppo per valorizzare le nostre culture, che oggi corrono il r ischio di essere dimenticate a causa della grande accelerazione del cambiamento nelle forme di comunicazione, fra internet, social media, reti di comunicazione nello spazio.

In veste di presidente della associazione di amicizia italo-araba Assadakah, ringrazio l'ambasciatore Bruno Scapini, sempre a sostegno della cultura e delle minoranze, e ringrazio quindi tutti coloro che hanno contribuito a questo evento, dal direttore artistico e presidente dell'associazione Princesse Shahrazad, Federica Shahrazad, a Teresa Acca ideatrice e scrittrice dello spettacolo. Complimenti alle danzatrici, ai compagni di lettura e presentazione, al formidabile maestro Yassin El Mahi Percussion per aver regalato momenti di musica suggestivi e coinvolgenti. Grazie a Ekramy Hashem per le riprese, le foto, il supporto mediatico con radio araba. Un ringraziamento personale per la presenza dei cari amici artisti Luca Biagini, Giuseppe Alessio, Paola Belcastro, Veronica Paredes, Victor Nunzi Victor e tutti gli altri, e prego con tutto il cuore affinché questi incontri continuino a celebrare eventi artistici sempre più belli e ricchi di significato, così da poter continuare il processo di riavvicinamento tra i popoli e lavorare per unire le civiltà, e non per allontanarle o vederle scontrarsi, come vorrebbero alcuni d'oltre oceano. E’ una occasione da non lasciarsi sfuggire. Ancora una volta, benvenuti e grazie a tutti”.

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