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Roma - Sovranità e diritti dei popoli alla Stampa Estera

Elisabetta Petrolati/Assadakah News - Si è parlato concretamente di pace oggi, 8 maggio 2024 a Palazzo Grazioli, nella splendida Sala Stampa Estera a Roma, a Palazzo Grazioli, in occasione della discussione sul Manifesto Europeo per la Sovranità e i Diritti dei Popoli. “L’Italia e l’Europa contro la guerra” è il titolo del Manifesto, sottoscritto da eminenti storici, politici, intellettuali uniti per la pace, che hanno messo da parte le diverse provenienze politiche e ideologiche per lavorare su un terreno comune finalizzato a frenare il declino del nostro Paese e dell’Europa.

Ad aprire l’incontro è stato Massimo Arlechino, del Movimento Indipendenza fondato da Gianni Alemanno, che ha deciso di sostenere nelle fondamentali istanze DSP di Rizzo e Toscano, per superare un passato di diverso orientamento, al fine di abbattere le ormai superate barriere degli schieramenti Destra-Sinistra, nell’ottica di unire le forze del dissenso, uscire dalla manipolazione delle egemonie che radicano il loro potere sulla divisione. Arlechino ha presentato i firmatari: il prof. Franco Cardini, docente di storia medievale all’Università di Firenze e in molte altre università nel mondo; il prof. Enzo Pennetta, docente di scienze naturali, saggista, scrittore, promotore del Referendum “L’Italia ripudia la guerra; Stefano Orsi, analista militare ed esperto di geopolitica e scenari bellici; il prof. Andrea Zhok, docente di filosofia della storia e filosofia teoretica; la prof.ssa Valentina Ferranti (non presente) antropologa e scrittrice.

Importante l’intervento di S.E. Ambasciatore Elena Basile, voce coraggiosa e controcorrente sulla guerra in Ucraina e in Palestina che, pur non avendo aderito al Manifesto, supporta e sostiene ogni movimento di pace, auspicando all’unione di tutte le forze altrimenti disperse in numerosi rivoli.

Tutti i relatori, pur nelle diverse visioni e approcci sistemici storico-sociali relativi ai concetti di pace e guerra, hanno espresso la volontà di operare fattivamente e unitamente per la risoluzione dei conflitti, nell’assunzione di un atteggiamento politico di risveglio, pronto a fronteggiare i pericolosi “sintomi” del panorama della politica internazionale, decisamente simili a quelli del ‘14 e del ‘39.

In conclusione Marco Rizzo e Francesco Toscano hanno ribadito, come riassunto degli assunti fondamentali del Manifesto, che non basta essere pacifisti ma bisogna essere per la pace, è necessario cioè impegnarsi in azioni politiche verso la multipolarità e non la multilateralità, dove per multipolarismo si intende la creazione di un polo che sappia costruire la pace e la sovranità del nostro Paese e la salvaguardia dei diritti dei popoli.

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