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Somalia – Scontri violenti a Lascanood

Assadakah News Agency - Somalia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Qatar, Emirati arabi uniti e Turchia hanno fatto appello per un cessate il fuoco, negoziati e garanzia dell'accesso umanitario nella città di Lascanood, nel nord della Somalia ed epicentro da settimane di scontri fra organizzazioni locali e le forze di difesa del Somaliland, regione autoproclamata indipendente non riconosciuta dalla comunità internazionale entro il cui territorio ricade la località. Nelle ostilità, cominciate a inizio febbraio, sono morte oltre 60 persone secondo esperti indipendenti delle Nazioni Unite e più di 110 stando a fonti sanitarie locali. Gli scontri, sempre a detta dell'Onu, fino alla settimana scorsa avevano già provocato la fuga di circa 185mila persone, per lo più donne e bambini. Nelle violenze si sarebbero verificati anche "attacchi indiscriminati o deliberati contro civili e infrastrutture civili".

Esponenti dei sei Paesi estensori dell'appello si sono riuniti ieri a Washington per discutere "dello sviluppo" della Somalia e di alcune criticità che vi si riscontrano al momento, come la prolungata siccità, il contrasto alla milizia di ispirazione jihadista Al Shabaab e appunto le tensioni nel Somaliland. In una nota congiunta i sei governi si dicono "preoccupati per il conflitto in corso dentro e intorno a Lascanood".

I sei Paesi, tutti attori presenti in Somalia a vario titolo, ex potenze coloniali come il Regno Unito e vecchi e nuovi alleati nella lotta contro il terrorismo come Usa e Turchia - hanno quindi "invitato tutte le parti ad aderire a un cessate il fuoco, ridurre l'escalation, consentire un accesso umanitario senza ostacoli e impegnarsi in un dialogo costruttivo e pacifico". Lascanood è il capoluogo della regione di Sool, teatro a cavallo fra l'800 e il '900 della nascita di un'entità autonoma che si batteva contro il dominio coloniale italiano e britannico, il cosiddetto "Stato dei dervisci". L'area è contesa fra il Somaliland e il Puntland, entrambi Stati autoproclamati indipendenti non riconosciuti dalla comunità internazionale. A far degenerare le tensioni nella zona, che continuavano da settimane, l'annuncio dei leader tradizionali locali dell'intenzione di uscire dall'amministrazione del Somaliland per creare un'entità amministrativa entro lo Stato federale della Somalia.

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