Sudan - Situazione devastante nel Darfur
- Roberto Roggero
- 12 ore fa
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Assadakah News - Per la prima volta dall’inizio della guerra civile in Sudan, la Rapid Support Force ha bombardato l’aeroporto della capitale de facto del Paese, Port Sudan, sulle rive del Mar Rosso. L’incursione è stata effettuata con l’utilizzo di droni kamikaze che hanno colpito anche la base aerea di Osman Digna. Fortunatamente non si sono registrate vittime, ma i danni alle infrastrutture non sono leggeri, e l’intensificarsi degli scontri sta rendendo le condizioni della popolazione sempre più disperate.

Allarme umanitario ogni giorno più prioritario per quanto riguarda il Darfur, dove i bambini sono le prime vittime dela catastrofe umanitaria, come ha confermato il rappresentante ufficiale Unicef, Sheldon Yett, il quale riporta dati devastanti soprattutto nell’area di Al-Fasher, e nei campi profughi di Abu Shouk e Zamzam, praticamente distrutti. Nei pressi di Al-fasher si sono raccolte oltre 250mila persone, e a Tawila gli sfollati superano i 300mila. I pochi ospedali e posto di primo soccorso ancora funzionanti sono ormai allo stremo e con le sorte di medicinali esaurite, e i focolai di malattie prevenibili sono in aumento.
Nonostante le difficoltà, l’Unicef continua a lavorare nel Darfur. Ad aprile, le squadre di operatori umanitari ONU sono riuscite a far arrivare a Tawila, Zaleingei e Jebel Marra cinque camion con forniture salvavita, m sono una goccia nel mare. A Tawila i servizi non riescono a soddisfare la domanda.
Situazione drammatica anche in Sud Sudan, dove Medici Senza Frontiere denuncia l’attacco all’ospedale di Old Fangak (che opera per oltre 110mila persone), con la perdita di tutte le forniture mediche, morti e feriti. Secondo e testimonianze, a effettuare l’incursione mirata sono stati due elicotteri da combattimento, che hanno preso di mira anche il villaggio vicino, dove si contano 7 morti e 20 feriti, come confermato dal responsabile dell’organizzazione, Mamman Mustapha. Il bombardamento avviene dopo la minaccia di attacchi nelle contee di Fangak e Leer da parte del capo dell’esercito, generale Paul Majok Nang. Si tratta del secondo attacco contro una struttura di MSF nell’ultimo mese in Sud Sudan, dopo che l’ospedale di Ulang è stato saccheggiato.
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