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Tunisia-Italia - Nuova connessione per energia

  • 9 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

Assadakah News - Sarà completata entro la fine di luglio la posa del cavo sottomarino del progetto Elmed, l'interconnessione elettrica tra Tunisia e Italia considerata strategica per la sicurezza energetica del Mediterraneo. È quanto riportato dal quotidiano La Presse de Tunisie, che cita dichiarazioni rese dal direttore generale della Société Tunisienne de l'Electricité et du Gaz (Steg), Fayçal Trifa, durante un'audizione parlamentare presso la Commissione Finanze del parlamento.

Secondo Trifa, i lavori di posa del cavo, avviati nei mesi scorsi, sono in fase avanzata e dovrebbero concludersi entro la fine di luglio 2025. Presentando lo stato di avanzamento del progetto, Trifa ha sottolineato che le buste relative alle offerte tecniche sono state aperte e che tutto ciò che resta da fare è l'approvazione della Banca Mondiale per procedere con l'apertura delle offerte finanziarie, prevista per settembre 2025. Sono stati segnalati ritardi iniziali dovuti alla mancanza di competenze locali, che ha reso necessario il ricorso a società di consulenza straniere, nonché a problemi relativi ai trasferimenti di terreni.

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Il progetto Elmed, promosso da Terna e Steg, mira a collegare la stazione di conversione di Mlaâbi, in Tunisia, con quella di Partanna, in Sicilia, tramite un cavo sottomarino ad alta tensione in corrente continua lungo circa 200 km. La nuova infrastruttura, che avrà una capacità di trasmissione di 600 MW, consentirà scambi elettrici bidirezionali, favorendo l'integrazione delle energie rinnovabili e rafforzando le reti elettriche dei due Paesi.                  

L'interconnessione rappresenta inoltre un tassello chiave nel più ampio disegno di cooperazione energetica euro-mediterranea e nel Piano Mattei per l'Africa promosso dall'Italia. Finanziato con oltre 850 milioni di euro, il progetto Elmed beneficia di un contributo UE di 307 milioni tramite il programma Connecting Europe Facility (Cef), mentre il restante è sostenuto da Terna e Steg, oltre che da istituzioni finanziarie internazionali nell'ambito del partenariato Team Europe. Il completamento delle stazioni di conversione è atteso entro il 2027, mentre l'entrata in esercizio commerciale del collegamento è prevista per la metà del 2028. Il progetto Elmed (Elettrodotto Mediterraneo) è un'interconnessione elettrica sottomarina tra Italia e Tunisia che mira a creare un ponte energetico tra Europa e Nord Africa, con l'obiettivo di migliorare la sicurezza, la sostenibilità e la resilienza delle forniture elettriche. Il progetto prevede un elettrodotto sottomarino lungo circa 220 chilometri, di cui 200 in mare, che collegherà le stazioni di Partanna (Sicilia) e Mlaabi (Tunisia), con una capacità di trasporto di 600 megawatt.

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L'audizione in parlamento ha inoltre rappresentato l'occasione per evidenziare l'impatto che Elmed potrà avere anche sull'Italia. I deputati tunisini si sono informati sul contributo del progetto al rafforzamento della rete elettrica italiana, in particolare nelle isole, e sulla possibilità per la Tunisia di raggiungere l'autosufficienza elettrica ed eventualmente esportare energia verso l'Europa.

Il direttore della Steg ha confermato il rispetto delle scadenze previste, sottolineando la complessità dell'opera e l'impegno quotidiano del personale tecnico coinvolto.

Secondo la Steg, il progetto Elmed rappresenta una svolta per la sicurezza energetica della Tunisia e per l'interconnessione elettrica tra Europa e Nord Africa. La linea, che consentirà scambi bidirezionali di energia, rafforzerà la stabilità del sistema tunisino e potrà contribuire a soddisfare la crescente domanda interna, soprattutto durante i picchi estivi. L'infrastruttura è inoltre destinata a integrare la rete tunisina con quella algerina, in un'ottica di sviluppo del futuro mercato energetico euro-africano.

Parallelamente alla posa del cavo, prosegue anche la realizzazione delle infrastrutture elettriche complementari in territorio tunisino, tra cui la nuova sottostazione blindata Grombalia 2 e le linee ad alta tensione da 400 kV che collegheranno Mlaabi a Grombalia e poi a Mornaguia. E' inoltre in fase di completamento una nuova stazione di trasformazione nella regione di Kandar, con una tensione di 400/225 kV, progettata per integrare e rafforzare la rete elettrica nazionale.

Il valore complessivo dell'infrastruttura è stimato in circa 850 milioni di euro. Una quota rilevante - pari a 307 milioni - è finanziata dalla Commissione Europea attraverso il programma Connecting Europe Facility (Cef), segnando la prima volta che l'Ue cofinanzia un'infrastruttura elettrica sviluppata congiuntamente da uno Stato membro e un Paese terzo. A sostenere il progetto vi sono anche la Banca Mondiale (268,4 milioni di dollari stanziati per la parte tunisina), la Banca Europea Investimenti (Bei), la banca tedesca KfW e la Banca Europea Ricostruzione e Sviluppo (Bers). Elmed prevede la realizzazione di un elettrodotto sottomarino lungo circa 220 km, di cui 200 in mare aperto attraverso il Canale di Sicilia, con una capacità di trasporto di 600 megawatt in corrente continua a 500 kilovolt. Il collegamento unirà la stazione di conversione elettrica di Partanna, in provincia di Trapani, con quella tunisina in fase di costruzione a Mlaabi, nella penisola di Capo Bon. L'opera è stata inserita tra i progetti strategici del Piano Mattei per l'Africa, promosso dal governo italiano, ed è sviluppata in partenariato tra Steg e Terna, principale operatore italiano di rete elettrica.

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