Tunisia-Italia - Sviluppo comune Mediterraneo-Africa
- Roberto Roggero
- 4 ore fa
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Assadakah News - Italia e Tunisia condividono una responsabilità e un'opportunità storica, ovvero "fare del Mediterraneo non una linea di separazione, ma una piattaforma di sviluppo comune verso l'Africa". Lo ha dichiarato Aslan Berjeb, presidente della Confederazione Tunisina Imprese Cittadine (Conect).
Il Paese nordafricano, secondo Berjeb, vuole rafforzare "con l'Italia una cooperazione economica capace di andare oltre lo scambio commerciale, costruendo alleanze industriali e tecnologiche che valorizzino gli accordi del Mercato comune dell'Africa orientale e meridionale (Comesa) e la Zona di libero scambio continentale africana (Zlecaf). Non si tratta solo di attrarre investitori italiani, ma di condividere know-how, innovazione e visione per aprire insieme nuovi mercati africani, dove la Tunisia gode di credibilità, fiducia e di un ruolo riconosciuto come ponte naturale tra continenti".
E’ proprio questo l'obiettivo dell'iniziativa Investment Africa 2025 - in programma dal 25 al 27 settembre a Tunisi -, promossa dal centro d'affari italo-tunisino Delta Center, Confimprese Italia e Confimprese Tunisia, in collaborazione con Conect.

Il presidente del Delta Center, Sandro Fratini, già rappresentante di Confimprese in Tunisia, parla di "offrire un accesso facilitato al mercato locale, fornendo un ponte concreto per le aziende italiane che desiderano espandere la propria presenza in Africa, usando la Tunisia come porta d'ingresso strategica". Fratini ha spiegato che "le aziende italiane avranno l'opportunità di partecipare a incontri bilaterali (B2B) personalizzati con potenziali partner e investitori tunisini", aggiungendo che Delta Center e Conect stanno lavorando "per abbinare le imprese in base ai loro settori di interesse e agli obiettivi specifici, garantendo che ogni incontro sia mirato e produttivo". L'evento prevede anche visite a realtà produttive italiane già operative in Tunisia. Inoltre il presidente di Conect, la cui missione è garantire che gli interessi delle piccole e medie imprese (Pmi) siano rappresentati nelle discussioni con le autorità governative e in altri forum internazionali, rivela che "gli incontri previsti in Tunisia vedranno protagoniste imprese tunisine e Pmi attive in settori strategici, come sanità e farmaceutico, materiali da costruzione, istruzione superiore e formazione professionale, agricoltura e agroalimentare, tecnologie digitali, studi e consulenza, industria manifatturiera e meccanica, tessile e abbigliamento di fascia alta". Ambiti nei quali, secondo Berjeb, "la Tunisia non offre soltanto competenze, ma prospettive di sviluppo congiunto verso l'Africa, basate su catene di valore integrate e progetti industriali concreti".
Il fondatore del Delta Center di Tunisi Fratini ha anche ricordato che "negli ultimi due anni abbiamo assistito a un notevole incremento della presenza italiana in settori chiave come la automotive, il tessile, l'energia e la tecnologia" nel Paese nordafricano. La Tunisia offre diversi vantaggi competitivi, tra cui le recenti riforme del governo che hanno migliorato il generale clima di investimenti e la sua posizione strategica, ha spiegato. Gli accordi Zlecaf e Comesa, menzionati dal presidente di Conect, "permettono alle aziende che producono in Tunisia di beneficiare di riduzioni doganali e, a breve, della soppressione totale delle tasse per l'esportazione verso altri Paesi africani. Questo apre a un mercato enorme", ha evidenziato Fratini. Oltre 900 imprese si sono già stabilite e producono in Tunisia e, secondo il rappresentante di Confimprese, "i dati mostrano già un'intensificazione della presenza italiana e una crescente integrazione industriale tra i due paesi". Con iniziative come Investment Africa 2025 e gli incentivi mirati per le Pmi "siamo fiduciosi che il numero di aziende italiane attive in Tunisia continuerà a crescere", ha affermato il fondatore del centro d'affari italo tunisino, ribadendo il proprio impegno a "supportare questa espansione e far sì che sempre più imprese italiane vedano la Tunisia come la porta d'accesso ideale per cogliere le opportunità di crescita nel continente africano".
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