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2 aprile - In ricordo di Karol Wojtyla e Umm Kalthum

Aggiornamento: 4 apr

Il 2 aprile 2005, alle 21,37 venne diffusa la notizia che Papa Wojtyla era morto. I funerali furono celebrati l'8 aprile, per dare la possibilità ai fedeli di tutto il mondo di partecipare. All’epoca vivevo a Roma, in viale Giulio Cesare, quartiere Prati, non troppo distante dal Vaticano. In linea d'aria due chilometri.

Con le finestre aperte, e per tutta la settimana di preparativi, sentii cantare e pregare i gruppi di fedeli in strada, che a piedi raggiungevano Piazza San Pietro. I bus turistici parcheggiati ovunque, anche sui marciapiedi, intasavano di più le strade del quartiere. La metropolitana, proprio sotto casa, non faceva altro che sfornare pellegrini.

Di solito per raggiungere la scuola di canto a via Crescenzio, dove insegnavo o andavo a studiare per non disturbare i vicini, ci impiegavo 10 minuti, in quei giorni almeno un’ora. Camminavo come i gatti, rasentando i muri, cercando di evitare le arterie più grandi e gremite, ma anche i vicoli più ascosi erano affollati. Non ho mai sentito un'energia così forte a Roma, mai vista partecipazione così grande.

Il giorno dei funerali, tutte le strade di accesso a Roma si paralizzarono e per molti fedeli fu impossibile entrare nella Capitale e parteciparvi.

Io seguii la lunga diretta alla televisione: commovente lo sgomento e le silenziose lacrime dei fedeli inquadrati. La morte e i funerali di Papa Wojtyla, e quella settimana di preparativi, mi toccarono profondamente.

Qualche anno dopo, in biblioteca trovai un libro sulla vita della cantante egiziana Umm Kalthum. Incuriosita provai a cercare i video di questa cantante su YouTube, la nuova piattaforma web che impazzava fra i giovani e soprattutto fra i musicisti.

Non capivo ancora l'arabo ma la voce potente e dolorosa di Umm Kalthum mi entrò nello stomaco, nell'anima, procurandomi una sensazione di piacere e di malessere allo stesso tempo. Ma ciò che mi colpì di più, fu il video del suo funerale. Paragonabile a quello di Papa Wojtyla, forse anche più fenomenico: le forze dell’ordine non riuscirono a fermare la folla che si appropriò della bara, di mano in mano, di spalla in spalla, i suoi fans, i suoi fedeli, trasportarono il feretro per le vie di Cairo fino alla Moschea di Al Azhar, in un quartiere povero della città, e non come stabilito dai Ministri dell’epoca alla Moschea di Ghana Sharkos. La bara, coperta da un drappo verde, scivolò sopra le loro teste, come una barca trascinata dalla corrente del mare.

Umm Kalthum morì il 3 febbraio del 1975, le sue esequie furono celebrate due giorni dopo, per dare la possibilità a tutti i suoi fans di partecipare.

Oggi sono 20 anni che Papa Wojtyla è tornato alla casa del Padre, e io ripenso al suo funerale e ai messaggi d’amore che ha lasciato a noi fedeli. Inevitabilmente penso anche a Umm Kalthum, a 50 anni dalla sua morte e alla sua straordinaria voce.

(Laura Allegrini)

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