Accademia d'Egitto - "Lettere danzanti", la calligrafia araba
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Patrizia Boi (Assadalak News) - Venerdì 5 Dicembre 2025, l'Accademia d'Egitto di Belle Arti a Roma ha ospitato l'evento "Lettere Danzanti", trasformando la sua sede nel cuore elegante della Capitale in un epicentro di dialogo interculturale. L'iniziativa, tenutasi in vista della Giornata Mondiale della Lingua Araba, ha celebrato la ricchezza di un patrimonio che va ben oltre i confini geografici.
La serata ha visto la partecipazione di figure istituzionali di altissimo livello, sottolineando il valore diplomatico dell'evento. L'inaugurazione è avvenuta sotto gli alti auspici del Ministro della Cultura Egiziana, S.E. Ahmed Hanno, e ha visto la presenza dell'Ambasciatore d'Egitto in Italia, S.E. Bassam Rady. Insieme alla padrona di casa, la Prof.ssa Rania Yehia, Direttrice dell'Accademia, hanno ribadito il ruolo fondamentale dell'istituzione come punto focale per le relazioni tra l'Egitto e la penisola italiana.
L'intera celebrazione si è innestata nel contesto della Giornata Mondiale della Lingua Araba (che ricorre il 18 Dicembre), una data istituita per onorare l'adozione dell'arabo come sesta lingua ufficiale delle Nazioni Unite nel lontano 1973. Questa ricorrenza non celebra solo gli oltre 420 milioni di persone che parlano l'arabo, ma ne riconosce il ruolo storico insostituibile come veicolo della conoscenza e della scienza che, per secoli, ha alimentato e sviluppato il sapere globale.
Al centro della scena c'era la magia della Calligrafia Araba (Khatt). Questa arte, che è l'espressione visiva e spirituale per eccellenza del mondo arabo, è storicamente emersa con la trascrizione del sacro Corano, diffondendosi poi per adornare monumenti e oggetti con stili che spaziano dal solenne Kufi all'elegante Thuluth.
A guidare il pubblico in questa riscoperta è stato il Maestro Amjed Rifaie. L'artista iracheno, originario dell'antica Mesopotamia e oggi residente a Roma, ha dimostrato come la sua arte non sia statica: portando la calligrafia sul palcoscenico per far "ballare le lettere e le parole", Rifaie ha unito la tradizione all'innovazione. Il suo prestigio è confermato da prestigiose collaborazioni, come la decorazione della "Iraq Room" presso la sede della FAO a Roma.
A tessere l'arazzo sonoro della serata è stato il musicista Jalal Qafishah, le cui melodie all'oud (liuto arabo) si sono fuse perfettamente con la fluidità visiva dei calligrammi. L'evento ha così celebrato concretamente l'arte come "Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità", riconosciuto dall'UNESCO nel 2021, e come vero strumento di connettività tra culture.
La serata si è conclusa con un rinfresco che ha trasformato l'Accademia in un vero crocevia di nazionalità e competenze. Tra i presenti spiccavano figure che incarnano il dialogo interculturale, come il Direttore dell'Istituto di Cultura dell'Iran, il Dott. Seyed Majid Emami, la giornalista russa Elena Softnikova e il medico iracheno Zahran Khalati, dimostrando che la cultura e l'arte sono il fondamento essenziale per una diplomazia di pace e comprensione reciproca.







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