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Armenia - Yerevan chiede aiuto alla Russia e alla Comunità internazionale contro attacchi azeri


Letizia Leonardi (Assadakah Yerevan News) - L'Armenia, un Paese membro del Consiglio d’Europa, una Repubblica Sovrana, è da diverse ore sotto attacco da parte dell'Azerbaijan. Il Consiglio di sicurezza di Yerevan ha deciso di chiedere aiuto alla Federazione Russa e alla Comunità Internazionale. L'Unione Europea deve intervenire. L'occidente tutto deve intervenire, come ha fatto e sta facendo per l'Ucraina, che non è neppure un Paese che fa parte dell'Unione Europea. Non si può più restare in silenzio di fronte all'arroganza e alla violenza degli azeri che, non solo minacciano l'autoproclamata Repubblica d'Artsakh (Nagorno Karabakh) con continue aggressioni e provocazioni verso la popolazione armena, ma ora hanno alzato il tiro e hanno superato il confine della Repubblica d'Armenia. Mentre nel territorio dell'Artsakh, al momento, la situazione è tranquilla, nella notte l'esercito di Baku ha bombardato numerosi insediamenti della Repubblica d'Armenia, nelle province di Gegharkunik, Vayots Dzor e Syunik. Anche questa volta l'Azerbaijan è rifornita di armi dalla Turchia e da Israele. Gli azeri hanno colpito Jermuk, una città montana dell'Armenia, (nella provincia di Vayots Dzor, a 173 km a sud-est di Yerevan), Goris, un comune della Provincia di Syunik, Vardenis, Sotk, il villaggio di Tatev e Kapan con droni bombardieri, mortai e razzi. Gli azeri avrebbero attaccato anche la città di Martuni sulla sponda occidentale del lago di Sevan. Da parte armena ci sono stati già morti e feriti. Alcuni tratti della strada interstatale Stepanakert-Yerevan, vicini ai luoghi delle operazioni militari, sono stati chiusi al traffico, tranne in casi di estrema necessità.

Il Primo Ministro armeno Pashinyan ha avuto colloqui telefonici con il presidente francese Macron, con Putin e con il Segretario di Stato americano Blinken.

Il Consiglio di Sicurezza di Yerevan ha deciso di rivolgersi ufficialmente all'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (OTSC), un'alleanza militare creata nel 1992 dagli Stati dell'allora Unione delle Repubbliche Socialiste (Armenia, Russia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan). Tale organismo gode anche dello status di osservatore all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ha come scopo quello del mantenimento della pace. Sono momenti di grande preoccupazione. Pashinyan ha deciso di parlare in Parlamento e il ministro degli Esteri armeno ha allertato tutte le Ambasciate. In particolare il premier armeno si è rivolto alla Federazione russa anche per sollecitare per l'attuazione del Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza tra Russia e Armenia. "È stata presa la decisione di appellarsi formalmente alla Federazione Russa - si legge in una nota del Gabinetto del primo ministro armeno - al fine di porre in atto le disposizioni del Trattato. Ci sarà anche un appello all'Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (Otsc) e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in relazione all'aggressione contro il territorio sovrano dell'Armenia". Pashinyan ha sottolineato l'importanza di una risposta adeguata da parte della Comunità Internazionale. Il segretario di Stato americano Antony Blinken, preoccupato per questi nuovi attacchi azeri ad uno Stato Sovrano, ha chiesto l'immediata cessazione di tutte le ostilità militari. Ma le preoccupazioni e le parole che arrivano da oltre oceano non sono sufficienti: occorrono fatti, azioni concrete di condanna alla violenza e all'arroganza azera. L'Azerbaijan inoltre, continua a fare disinformazione e denuncia inesistenti violazioni del cessate il fuoco lungo la linea di confine con l'Armenia. Una tattica già utilizzata per giustificare i suoi attacchi in territorio dell'Artsakh e adesso contro l'Armenia. E Baku è sempre prevedibile nei suoi vigliacchi attacchi. Sta approfittando del fatto che la Federazione Russa è impegnata con la guerra in Ucraina e versa in un momento particolarmente delicato e la Comunità internazionale è coinvolta con gli aiuti a Zelensky e alle prese con diverse emergenze, soprattutto con quella energetica. Se poi aggiungiamo che l'Azerbaijan è uno dei fornitori di gas, in sostituzione di quello russo, ecco che il quadro del progetto di espansionismo degli azeri è ben delineato. Quale risposta darà il mondo intero a questa aggressione all'Armenia da parte dell'Azerbaijan? Ci saranno sanzioni contro gli azeri e aiuti fattivi, e non a parole, al popolo armeno? Quale sarà l'atteggiamento dell'Occidente nei confronti della Turchia e di Israele che forniscono armi a un Paese aggressore?


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