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Botero - Addio a un grande artista

Assadakah News Agency - È morto venerdì 15 settembre nel Principato di Monaco, all’età di 91 anni a causa del peggioramento di salute in seguito a polmonite, il celebre scultore colombiano Fernando Botero, universalmente conosciuto per le voluminose figure (uomini, donne, animali e persino oggetti che spesso sconfinavano nel grottesco) rappresentate nelle sue opere (ma anche scultore, illustratore, disegnatore). La notizia viene confermata dal quotidiano colombiano «El Tiempo», che definisce Botero come «l’artista colombiano più grande di tutti i tempi». Il decesso dello scultore nato a Medellin era stato annunciata in un primo momento dall’emittente «W Radio». Fonti vicine al pittore hanno riferito a «El Tiempo» che Botero aveva problemi di salute; è stato ricoverato per diversi giorni in un centro medico, ma lui stesso ha chiesto di essere trasferito a casa, nel Principato di Monaco, per curarsi.

Nato il 19 aprile 1932 a Medellín (le sue sculture decorano Plaza Botero nel centro città), Botero è stato (secondo il presidente colombiano Gustavo Petro) «il pittore delle nostre tradizioni e dei nostri difetti, il pittore delle nostre virtù», legatissimo all’Italia e in particolare dove aveva casa e studio. Un amore definitivamente scoppiato quando, negli anni Settanta, Botero aveva soggiornato in Versilia. E un amore ricambiato, tanto che nel 2001 era stato nominato cittadino onorario di Pietrasanta, quasi in omaggio alle sue origini italiane (in particolare genovesi). Lo scorso maggio era morta la moglie di Botero Sophia Vari, pittrice e scultrice di fama internazionale, anche lei molto legata alla Versilia.

Inizialmente ispirato dall’opera di Orozco, Rivera, Siqueiros, Botero era già arrivato in Italia negli anni Cinquanta: a Firenze dove studiò la tecnica dell’affresco all’Accademia di San Marco a Firenze. Dopo una breve esperienza di espressionismo astratto (Mona Lisa, 1961, New York, Museum of Modern Art), Botero era poi approdato a forme tondeggianti e gonfiate, alle figurazioni spesso ironiche o sottilmente caricaturali (La famiglia del presidente, 1967, New York, Museum of Modern Art) che lo avrebbero reso famoso e che avrebbero fatto scuola (il boterismo).

Dagli anni Settanta Botero aveva scelto di dedicarsi anche alla scultura, riproponendo il suo stile nella terza dimensione. Nel 2000 sono stati inaugurati a Bogotá un museo a suo nome e a Medellín il progetto culturale noto come «Ciudad Botero», che comprende anche il rinnovamento del Museo de Antioquia. In concomitanza con l’ottantesimo anniversario della nascita era stata allestita a Pietrasanta la mostra Fernando Botero: disegnatore e scultore (2012), in cui sono state esposte ottanta opere provenienti dalla collezione privata dell’artista, e al Museo de Bellas Artes di Bilbao l’artista colombiano era stato celebrato con l’antologica Fernando Botero. Celebración.

Una fama, quella di Botero, non molto condivisa dai critici, ma che non ha conosciuto pause, fino all’ultimo: lo scorso 3 settembre si era appena chiusa una mostra nella sede della Fondazione Bancaja di Valencia mentre il 20 settembre si aprirà (fino al 6 ottobre) Botero, Larger-than-life all’Opera Gallery Dubai.

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