Cuba: folle oceaniche per la Palestina
- 10 ott
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Maddalena Celano (Assadakah News) -
🇨🇺 Cuba alza la voce per la Palestina: solidarietà incondizionata di fronte al genocidio

L’Avana – Nelle ultime settimane, Cuba ha intensificato le manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese, denunciando con forza quello che definisce un genocidio perpetrato da Israele con la complicità degli Stati Uniti. Attraverso marce, tribune antimperialiste e iniziative pubbliche, il governo e le organizzazioni popolari cubane riaffermano che la solidarietà dell’isola con la Palestina è “incrollabile”.

Una sola voce nella Tribuna Antimperialista
Secondo quanto riportato da Prensa Latina, ieri, oltre 100.000 persone si sono radunate all’Avana, nella Tribuna Antimperialista José Martí, per reclamare la fine della guerra e del genocidio in Palestina.
Sotto gli slogan “Alto al fuoco ora”, “Fuori le mani da Rafah” e “Basta genocidio”, migliaia di cubani hanno espresso un profondo sentimento di fraternità con il popolo palestinese, denunciando i bombardamenti israeliani contro la popolazione civile, che colpiscono donne, bambini e anziani.
Il presidente Miguel Díaz-Canel ha presieduto personalmente la manifestazione, accompagnato dai dirigenti del Partito Comunista di Cuba, della Unión de Jóvenes Comunistas (UJC) e di numerose organizzazioni della società civile.
Nel suo intervento, Díaz-Canel ha ribadito che “Cuba non sarà mai indifferente di fronte ai crimini contro l’umanità”, ricordando che la causa palestinese fa parte integrante della storia rivoluzionaria e umanista dell’isola.

Una posizione diplomatica coerente
Sul piano internazionale, la diplomazia cubana ha mantenuto una posizione ferma e coerente.
In occasione della Giornata della Terra Palestinese, il ministro degli Esteri Bruno Rodríguez Parrilla ha chiesto il cessate il fuoco immediato e ha riaffermato il diritto del popolo palestinese a uno Stato indipendente entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale.
Cuba denuncia inoltre il ruolo degli Stati Uniti come principale complice di Israele, accusandoli di usare il loro veto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per bloccare ogni risoluzione volta a fermare la guerra o a sanzionare le violazioni dei diritti umani.

Solidarietà popolare e culturale
La solidarietà non si limita ai vertici politici.
In tutto il paese – da Sancti Spíritus a Santiago de Cuba – si moltiplicano le manifestazioni popolari, tribune antimperialiste, incontri di studenti, artisti e lavoratori, tutti uniti dal grido: “Palestina Libre”.
Molte di queste iniziative includono momenti artistici: poesie, musica, esposizioni fotografiche e performance che uniscono memoria, arte e resistenza.
Come sottolinea la stampa cubana, il legame tra Cuba e Palestina non è solo politico, ma anche morale e culturale: entrambi i popoli condividono una lunga storia di lotta contro il colonialismo e l’ingiustizia.

Contesto e dati umanitari
Secondo i dati citati dai media cubani, dal 7 ottobre 2023 a oggi i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza hanno provocato oltre 40.000 morti, in gran parte civili.
La stampa dell’isola parla di una crisi umanitaria senza precedenti, aggravata dal blocco imposto a ospedali, scuole e infrastrutture essenziali.
Un messaggio universale
Il messaggio che riecheggia in ogni manifestazione è chiaro:
“La causa palestinese è la causa di tutti i rivoluzionari.”
Per Cuba, difendere la Palestina significa difendere la dignità, la libertà e il diritto dei popoli a esistere.
Come ribadisce Díaz-Canel, “Non resteremo in silenzio di fronte alla barbarie: la solidarietà è la nostra arma più potente.”
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