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Draghi: “Senza bambini, l'Italia è destinata a scomparire


Talal Khrais, NNA Roma – Traduzione dalla versione originale in lingua araba - Ad ogni nuovo censimento in Italia si registra un'ulteriore diminuzione delle nascite. Nel 2019 il numero dei bambini venuti alla luce ha raggiunto quota 420.084, quasi 20.000 bambini in meno rispetto all'anno precedente e 156.000 in meno rispetto al 2008. La giornalista e scrittrice Letizia Leonardi, intervistata sull’argomento dal National News Agency ANN Nazionale, ha dichiarato: "Per la prima volta negli ultimi novant’anni l’Italia è in fase di preoccupante calo demografico. Un fenomeno iniziato nei primi anni 2000 e che è andato progressivamente accentuandosi. La diminuzione o l’incremento delle nascite misura la qualità della vita, il benessere economico e il livello dei servizi socio educativi di uno Stato. Purtroppo, dopo il boom economico degli anni ’80 e ’90, l’introduzione dell’euro ha determinato in Italia un’immediata svalutazione del potere d’acquisto e così, nel corso degli anni, abbiamo assistito a un aumento della povertà delle famiglie. È salita la disoccupazione e di conseguenza sempre più giovani emigrano all’estero o si sposano in tarda età. E una volta sposati per mandare avanti la famiglia è necessario che entrambi i coniugi lavorino. Spesso sono i nonni che, dopo la pensione, si dedicano a tempo pieno ai nipoti, compensando così la carenza di servizi forniti dallo Stato per i figli delle coppie che lavorano. Da questo punto di vista sono sempre meno le famiglie che decidono di avere più di un bambino, il che porta a una grave decrescita demografica e all’invecchiamento della società”. "L'Italia, nell’arco di sei anni, a causa della diminuzione della natalità, sta perdendo l'equivalente della popolazione della città di Genova", scrive il quotidiano La Stampa. Sempre nello stesso giornale si legge che: "ci sono altri fattori che hanno portato a un calo delle gravidanze.

Durante il convegno "Condizioni generali del parto" organizzato a Roma, alla presenza del Santo Padre Francesco, Draghi ha avvertito che: "L’esistenza dell'Italia scomparirà lentamente a causa dell'assenza di bambini".

"Oggi - ha spiegato il Premier - la metà degli italiani ha almeno 47 anni, la media più alta d'Europa. L'Italia senza figli è un'Italia che non crede né progetta”. Ha sottolineato anche che le ragioni del calo dei tassi di natalità sono in parte economiche, ma il tasso di natalità diminuisce anche nelle società che stanno crescendo a un ritmo più veloce della nostra. Questo indica che il problema è più profondo e legato all'insicurezza e all'instabilità, e affinché i giovani decidano di avere figli, hanno bisogno di un lavoro sicuro, una casa, un sistema di assistenza all'infanzia e servizi per i bambini". Draghi ha detto anche che purtroppo siamo lontani in Italia su tutti questi fronti. I giovani faticano a trovare lavoro, e quando ci riescono spesso devono soccombere ai rischi di instabilità. Pochissime persone riescono a comprare casa e la spesa sociale per famiglie è inferiore a quella di altri Paesi, come Francia e Regno Unito.

Il primo ministro ha concluso dicendo che: "Anche prima della crisi sanitaria, l'Italia ha sofferto di un preoccupante e continuo calo del tasso di natalità e nell'anno dell'epidemia la sua gravità è aumentata. Il 2020 è stato anche testimone di un'ampia differenza tra nascite e morti, che ha toccato un record negativo: 340.000 persone in meno".


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