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Egitto - Ritrovato il tempio del faraone Nyuserra

  • 2 ore fa
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Assadakah News - La missione archeologica italiana è stata di importanza decisiva per il ritrovamento del tempio perduto del faraone Nyuserra, avvenuta nei pressi di Abu Ghurab, zona dove sorgono diversi edifici votivi della Va Dinastia.

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Determinanti i cambiamenti ambientali che hanno reso possibile lo scavo. Una scoperta archeologica di straordinaria rilevanza riporta alla luce un tassello fondamentale della storia dell’antico Egitto. Una missione italiana guidata dall’Università di Torino, in collaborazione con l’Università di Napoli “L’Orientale”, ha individuato il cosiddetto “tempio a valle” del complesso solare del faraone Nyuserra, sovrano della V dinastia, vissuto a metà del 3° millennio a.C.

Il ritrovamento è avvenuto nel sito di Abu Ghurab, a circa 15 chilometri a sud del Cairo, un’area già nota agli studiosi ma mai esplorata in modo approfondito a causa delle difficili condizioni ambientali. Il tempio scoperto è anche uno dei rarissimi templi a valle giunti fino a noi. Queste strutture avevano un ruolo centrale nella ritualità egizia: collegavano il santuario superiore, situato su un’altura, con la valle del Nilo attraverso una strada processionale rialzata.

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Lungo questo percorso arrivavano imbarcazioni cerimoniali e offerte, in un simbolico passaggio dal mondo profano a quello sacro. Il complesso solare di Nyuserra era stato già individuato alla fine del 19° secolo dall’archeologo tedesco Ludwig Borchardt, celebre anche per la scoperta del busto di Nefertiti.

All’epoca, gli scavi non poterono essere avviati a causa dell’elevato livello della falda freatica, che rendeva impraticabile l’area. Oggi, a oltre un secolo di distanza, la situazione è cambiata. I mutamenti climatici, la costruzione della diga di Assuan e lo spostamento del corso del Nilo hanno abbassato il livello delle acque, consentendo finalmente agli archeologi di intervenire sul sito. Un’opportunità che ha portato a una scoperta destinata a ridefinire la conoscenza dei culti solari e dell’architettura sacra dell’Antico Regno. La missione italiana proseguirà ora con ulteriori studi e analisi, con l’obiettivo di ricostruire il funzionamento del complesso e il suo ruolo nel panorama religioso e politico dell’Egitto faraonico.

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