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Farouq premiato con l’Oscar del Mediterraneo

  • 26 ott
  • Tempo di lettura: 2 min
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Chiara Chimienti (Assadakah News) - Quest'anno, il Premio Internazionale Eccellenze del Mediterraneo è stato consegnato, fra altri, al docente di lingua araba Wael Farouq, lo scorso 20 ottobre.

L'Oscar, istituito dall'Associazione Giornalisti del Mediterraneo, intende riconoscere gli sforzi di numerose personalità negli ambiti dell'arte e della cultura, ma anche della diplomazia e della scienza, delle pari opportunità e dello sport. L'assegnazione dei premi si è svolta a Roma, con l'alto patrocinio del Comitato Unico di Garanzia, del Ministero della Cultura, quello degli Affari Esteri, dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, di AIPS Europa, del CONI e dell’Associazione dei Veneti.

Il professor Farouq è stato premiato per l'impegno dimostrato da tempo nella promozione del dialogo interculturale fra Italia e mondo arabo. Oggi è infatti autore di molte pubblicazioni, membro del Comitato Scientifico del Centro di Ricerca di Lingua Araba (CARA), coordinatore del Festival internazionale della cultura araba e direttore dell’Arabic Cultural Institute presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Il docente ha detto che "insegnare arabo in Occidente significa offrire una via alternativa all'incontro e al dialogo interculturali, liberati da ogni conflitto, sia esso politico, economico o ideologico". Ha poi aggiungo che "È una via che porta a una grande scoperta del sé, perché l'incontro con l'altro è l'unica cosa che permette di conoscere davvero se stessi. Infatti, noi siamo 'fatti' degli altri, non esiste nessuna civiltà o cultura che non abbia preso in prestito elementi di altre culture. Insegnare lingua e cultura araba aiuta a capire la presenza degli altri dentro di sé".

Il professore, riconosciuto infatti come un vero e proprio ponte culturale nell'attuale società globale, ci ha tenuto a dedicare questo premio alla dedizione portata avanti all'unisono dai molti colleghi e colleghe dell'Università Cattolica.

La realtà milanese però non è stata l'unica a sostenere la sua premiazione, infatti, anche il mondo arabo ha fatto sentire la sua presenza: Marwa Fawzi, addetta culturale dell’Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto a Roma, Rania Yehia, direttrice dell’Accademia d’Egitto a Roma, Abdel Aziz Sarhan, vicario della Lega Musulmana Mondiale in Europa, e vari inviati provenienti da Libano ed Emirati Arabi Uniti.

E proprio su questo sfondo di riconoscimento internazionale il Dottor Farouq ha precisato:

"Questo premio ha per me un valore davvero speciale. Si distingue da ogni altro che ho ricevuto in passato, perché proviene da un mare che non ha eguali, un mare abitato da narrazioni le cui onde non cessano mai di tessere, dalla pluralità delle sue culture, un volto umano in cui ognuno può riconoscere sé stesso e la propria identità. Sono molto felice perché è un premio all’amicizia, all’affetto e alla collaborazione con persone straordinarie provenienti da Egitto, Italia, Marocco, Libano, Croazia, Spagna, Portogallo, Tunisia, Siria, Palestina e Francia. Ogni scrittura sull’acqua è destinata a dissolversi, ma non quella sul mare Mediterraneo, pagina indelebile dell’immortalità".

Poi ha rimarcato la straordinarietà della nascita del suo Istituto di Cultura Araba, inaugurato il 30 agosto dell'anno scorso, proprio in seno ad un ateneo cattolico. "Forse per alcuni suona strano avere un istituto arabo dentro un'università cattolica, ma io credo che il successo dell'Istituto sia proprio dovuto a questo". Così ha elogiato l'incontro fra realtà apparentemente lontane fra loro come emblema di quelle connessioni culturali che danno senso a premi come l'Oscar Mediterraneo.

(Foto di Cattolica News)







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