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Forlì - In ricordo di Marco e delle vittime della falsa pace

Assadakah News - Marco Briganti, maggiore del 7° Reggimento Aviazione “Vega”, è morto nel maggio 2005 nei pressi di Nasiryah, in Iraq, una delle molte giovani vite stroncate dalla falsa pace, risultato di una guerra non ancora terminata. In ragione di questo, si è tenuta ieri, a San Martino in Strada, una cerimonia in cui il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, ha ricordato il triste episodio insieme a Maria Lidia Contratti, madre di Marco Briganti: un incidente all’elicottero con il quale Marco Briganti stava facendo rientro dal Kuwait, dove aveva accompagnato un commilitone di rientro in Italia per i funerali della madre.

Le cause della caduta dell’AB-412 dell’Esercito non sono state mai chiarite, ma quella notte l’Italia pianse quattro suoi militari: il tenente colonnello Giuseppe Lima, il maresciallo capo Massimiliano Biondini, il maresciallo ordinario Marco Cirillo e Briganti. Tutti impegnati nella missione di pace italiana in Iraq. Per Marco, che era già stato anche in Bosnia, era la seconda. Era partito cinque giorni prima, si sarebbe dovuto fermare 4 mesi per poi tornare a Poggio Berni dove viveva con la moglie Simona. La notizia della sua morte arrivò dapprima al padre Giovanni, alla sorella Manuela e alla madre Maria Lidia. Fu lei a rispondere al telefono sentendo, dall’altro capo, la voce del generale Calligaris, il comandante della brigata “Friuli”. Un ragazzo, Marco, che rimase sconvolto nella sua prima missione in Iraq, che ripartì malvolentieri e che non perdeva occasione di parlare agli studenti sempre e solo di pace.

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