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Gaza - Riflettori su Al-Ubeid

  • 9 ore fa
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Roberto Roggero* - Sono attese in Qatar le delegazioni di oltre 25 Paesi, per la grande Conferenza che si terrà martedi 16 dicembre, per pianificare le caratteristiche, la consistenza, la struttura di comando e gli aspetti logistici della ISF la forza multinazionale prevista per la Striscia di Gaza. L’incontro si terrà al comando in capo americano CentCom, all’interno della base americana in Qatar, nel quadro del piano di pace mediato dagli Usa. Lo hanno confermato due funzionari statunitensi, secondo quanto riporta il giornalista Trey Yingst in un post su X. Secondo le fonti, durante l’evento si svolgeranno diverse sessioni e briefing da dedicare alla “struttura di comando e all’impiego operativo” della forza di stabilizzazione.

Il fatto che la conferenza si svolga in Qatar ne sottolinea il ruolo primario nell’opera di mediazione, e anche che si svolga comunque in territorio americano, nella base di Al-Udeid, a 45 km a sud-est di Doha, dove si trovano oltre 10mila soldati e cento aerei di diverso tipo.

Costruita nel 1996 con un costo di oltre 1 miliardo di dollari, da allora è stata ampliata e potenziata per ospitare personale e mezzi militari e viene utilizzata anche per l'addestramento.

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Dal 2001 è un presidio a risposta rapida della US-Air Force, con lunghe piste per aerei, che svolge un ruolo primario nell’antiterrorismo e non solo, con evacuazioni come quella recente di Kabul, coordinamento aiuti umanitari, Iraq, Afghanistan

Del resto la posizione strategica nel Golfo, rende la base un importante nodo per le operazioni militari nella regione. Oltre al Comando Centrale americano, ospita anche forze alleate, come la Qatar Emiri Air Force e la britannica Royal Air Force (RAF) mentre, nel passato, è stata sede anche di altri contingenti alleati, tra cui le forze aeronautiche australiane.

Nel complesso in tutta la regione le basi permanenti degli Stati Uniti si trovano complessivamente in sette Paesi e sono tra i 40 e 50mila i militari statunitensi presenti in Medio Oriente. La 5a Flotta della US-Navy ha base nel vicino Bahrain.

Al-Udeid e altre strutture in Qatar servono come centri logistici, di comando e di base per l'area di operazioni del Comando Centrale e supervisionano le operazioni aeree statunitensi nella Regione. Alla base sono in servizio anche dieci militari della Aeronautica Militare Italiana.

La base, una delle due a sud-ovest di Doha, è nota anche come Aeroporto Abu Nakhlah, e ospita anche il quartier generale avanzato del Comando Centrale degli Stati Uniti, il quartier generale del Comando Centrale dell'USAF, il No. 83 Expeditionary Air Group RAF e il 379th Air Expeditionary Wing dell'USAF.

A seguito delle operazioni congiunte durante l'operazione Desert Storm del 1991, Qatar e Stati Uniti hanno concluso un Accordo di Cooperazione per la Difesa, successivamente ampliato. Nel 1996, il Qatar ha costruito la base aerea di Al-Udeid al costo di oltre un miliardo di dollari. Da struttura segreta, Al-Udeid diventa base ufficiale, alla fine di settembre 2001, quando la US-Air Force aveva bisogno di posizionare i propri aerei per le operazioni in Afghanistan. Kuwait, Bahrein, Qatar e Stati Uniti, coprono il 60% dei costi, circa 650 milioni di dollari.

Il riconoscimento ufficiale della base è avvenuto nel marzo 2002, quando il vicepresidente statunitense Dick Cheney vi ha fatto tappa durante un viaggio nella regione con un gruppo di giornalisti. Nell'aprile del 2003, poco dopo l'inizio dell'invasione dell'Iraq, il Centro per le operazioni aeree per il Medio Oriente si trasferì dalla base aerea Prince Sultan in Arabia Saudita a quello che allora era un quartier generale di riserva costruito un anno prima in Qatar, considerato un luogo più congeniale per la base delle truppe statunitensi.

Al-Udeid e altre strutture in Qatar sono centri logistici, di comando e base per l'area operativa del Comando Centrale degli Stati Uniti e supervisionano le operazioni aeree statunitensi in paesi come Iraq, Afghanistan e Siria.

Tra il 2004 e il 2009 la base aerea è stata utilizzata dalla Royal Air Force britannica con aerei da trasporto e jet veloci a supporto delle operazioni Telic (Iraq) e Herrick (Afghanistan).

Da Al-Udeid, gli aerei della RAF avevano base con ingegneri aeronautici e personale tecnico e di servizio, contro Saddam Hussein in Iraq, all'inizio della guerra, nel 2003.

Come parte del contributo australiano alle forze della coalizione durante l'invasione dell'Iraq del 2003, 14 caccia F/A-18 Hornet del 75° Squadrone della RAAF erano di stanza ad Al Udeid, insieme a due aerei da pattugliamento marittimo P-3 Orion e tre aerei da trasporto militare C-130 Hercules. Durante le prime fasi della guerra, gli Hornet effettuarono lunghe missioni di scorta e protezione degli aerei da allerta precoce AWACS della coalizione e degli aerei cisterna utilizzati per il rifornimento in volo. Successivamente, quando la minaccia per gli aerei della coalizione si ridusse, gli Hornet passarono a ruoli di attacco al suolo e supporto al combattimento e furono impiegati per attaccare le forze di terra irachene con bombe a guida laser. Gli Orion volarono in missioni di lunga durata sul Golfo Persico, rintracciando le navi, contrastando il contrabbando e proteggendo dalla minaccia rappresentata dalle imbarcazioni suicide. Gli Hercules schierati trasportarono rifornimenti ed equipaggiamenti in Iraq e in seguito trasportarono alcuni dei primi aiuti umanitari a Baghdad. I 14 Hornet della Royal Australian Air Force effettuarono oltre 670 sortite durante la guerra, di cui 350 in combattimento sull'Iraq. Dopo il giugno 2025, e l’attacco missilistico iraniano, in risposta al bombardamento delle infrastrutture a Teheran e dintorni (e danni all’apparato White Radome che conteneva apparecchiature per comunicazioni di sicurezza americane, la difesa di Al-Udeid è stata implementata, e soprattutto in vista dell’incontro del 16 dicembre, con i leader di oltre 25 Paesi.

(*Direttore responsabile Assadakah News)

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