Il freddo come arma di genocidio
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Dichiarazione del Dipartimento per i Diritti Umani e la Società Civile – OLP
Oggetto: Denuncia sulla strumentalizzazione delle condizioni meteorologiche avverse come arma di genocidio nella Striscia di Gaza.
Il Dipartimento per i Diritti Umani e la Società Civile dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) lancia un monito contro il grave pericolo derivante dall'operato delle autorità di occupazione israeliane. È in atto una deliberata strumentalizzazione del clima invernale e delle intemperie come ulteriore strumento del genocidio contro i civili palestinesi nella Striscia di Gaza. Tale condotta si inserisce in una politica sistematica di sterminio per omissione, volta a provocare lo sfollamento forzato e la privazione dei requisiti minimi per una vita dignitosa.
L'emergenza umanitaria e il "diniego di alloggio"
Il persistente assedio totale impedisce l'ingresso di strutture abitative temporanee, tende idonee e materiali per la riparazione degli edifici. In un contesto di distruzione totale delle infrastrutture, l'intensificarsi delle tempeste espone centinaia di migliaia di persone — inclusi bambini, donne, anziani e malati — al rischio imminente di morte per ipotermia, annegamento, crolli strutturali e diffusione di epidemie.
Attualmente, la popolazione di Gaza è costretta a una scelta impossibile tra due opzioni letali:
* Trovare rifugio in abitazioni pericolanti e prossime al collasso.
* Sopravvivere in tende fatiscenti, prive di isolamento termico, riscaldamento e servizi igienici essenziali.
Violazioni del Diritto Internazionale
Questa strategia non è un evento accidentale, ma un approccio coloniale sistematico finalizzato alla distruzione del tessuto sociale. Tali azioni costituiscono una flagrante violazione del Diritto Internazionale Umanitario, delle Convenzioni di Ginevra e del Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali. Il Dipartimento ribadisce che il diniego intenzionale di ripari adeguati durante l'inverno, consapevoli delle conseguenze fatali, equivale a omicidio volontario e crimine di genocidio.
Richieste alla Comunità Internazionale
Il Dipartimento esige:
* Azione immediata: Un intervento internazionale efficace per porre fine all'assedio in modo incondizionato.
* Accesso agli aiuti: L'obbligo per la potenza occupante di consentire l'ingresso di materiali edili, prefabbricati e forniture per il riscaldamento.
* Tutela ONU: L'intervento urgente del Relatore Speciale delle Nazioni Unite sul Diritto a un Alloggio Adeguato e dei meccanismi di protezione dei civili.
* Giustizia penale: Che i responsabili dell'occupazione rispondano dinanzi ai tribunali internazionali per l'uso criminoso degli elementi naturali ai fini dello sterminio della popolazione.
Il silenzio della comunità internazionale non è neutralità, ma complicità. Tollerare queste politiche significa compromettere l'intero quadro normativo dei diritti umani universali.
Dipartimento per i Diritti Umani e la Società Civile
Organizzazione per la Liberazione della Palestina
22 dicembre 2025







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