Iran e Aiea: un accordo per la stabilità internazionale
- 11 set
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Maddalena Celano (Assadakah News) - Dopo oltre due mesi di sospensione, l’Iran e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) hanno trovato un nuovo accordo per rilanciare la cooperazione, grazie anche alla mediazione dell’Egitto. La firma, avvenuta tra il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e il direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi, rappresenta un passo significativo non soltanto per Teheran ma per l’intero equilibrio regionale.
Secondo l’analista geopolitico e di intelligence Nima Baheli, intervistato da Agenzia Nova, l’obiettivo principale dell’intesa è quello di evitare l’imposizione del meccanismo di “snapback”, che comporterebbe la reintroduzione automatica delle sanzioni internazionali. “Data la difficile situazione economica e sociale si vogliono evitare le sanzioni che potrebbero dare il colpo di grazia allo Stato”, spiega Baheli, sottolineando che la strategia di Teheran è quella di guadagnare tempo per negoziare un accordo più ampio e duraturo.
Il peso delle proposte di Russia e Cina
Un ruolo cruciale, in questo contesto, è quello di Mosca e Pechino, che hanno avanzato in Consiglio di sicurezza dell’Onu la proposta di estendere il Piano d’azione congiunto globale (Jcpoa) e la risoluzione 2231 fino al 18 aprile 2026. Tale estensione rappresenterebbe una garanzia concreta contro il ritorno delle sanzioni, e al tempo stesso un riconoscimento del diritto dell’Iran a sviluppare un programma nucleare civile pacifico, come stabilito sin dall’origine del Jcpoa nel 2015.
Non va dimenticato che proprio con la risoluzione 2231 il Consiglio di sicurezza aveva approvato la revoca delle sanzioni in cambio di restrizioni concordate sull’attività nucleare iraniana. È stato l’Occidente, e in particolare gli Stati Uniti con il ritiro unilaterale dall’accordo nel 2018, a incrinare il meccanismo, tradendo lo spirito dell’intesa multilaterale e minando la fiducia di Teheran nella comunità internazionale.

Instabilità regionale e sfiducia negli Stati Uniti
Secondo Baheli, il contesto attuale è reso ancora più fragile dagli attacchi avvenuti in Qatar, che hanno alimentato diffidenza e sospetto nei confronti della capacità degli Stati Uniti di garantire sicurezza ai propri alleati. L’Iran osserva con attenzione come gli errori e le contraddizioni di Washington stiano generando instabilità e aprendo spazi a soluzioni alternative, più orientate al dialogo Sud-Sud e alla cooperazione con i Paesi emergenti.
L’Iran dimostra ancora una volta la propria capacità di resistere alle pressioni occidentali e al tempo stesso di adottare la via della diplomazia per tutelare i propri interessi e quelli della regione. Non si tratta di una resa, ma di una scelta strategica: rafforzare la cooperazione con l’Aiea per togliere alibi a chi vorrebbe isolare Teheran e riportare indietro l’orologio delle relazioni internazionali.
Il messaggio è chiaro: l’Iran non rinuncia al proprio diritto alla sovranità energetica e scientifica, ma è disposto a dialogare se vi è rispetto reciproco. In questo quadro, l’appoggio di Russia e Cina assume un valore determinante, mentre l’Europa appare incapace di affrancarsi dalla linea dura imposta da Washington.






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