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Iraq – Con amore, per Carol, arte, cultura e storia a Baghdad

Talal Khrais, NNA – Baghdad – Durante la mia visita in Iraq, cerco di avere abbastanza tempo per raccontare questo bellissimo Paese, sacrificando il sonno. Dedico questo resoconto a Carol, donna che mi ha trasmesso immenso coraggio, e ago della bussola della mia vita.

Ho compiuto il viaggio in Iraq con l'amico e collega Ali Hamza, sempre instancabile e pieno di entusiasmo, che mi ha raccontato le meraviglie della civiltà millenaria del suo Paese. Anche io mi sono sentito instancabile, soprattutto per fame di conoscere in profondità la cultura irachena nelle sue diverse espressioni di civiltà, anche se sono già stato diverse volte nella Terra dei Due Fiumi. I Sumeri, gli Assiri, Persiani, Greci, e il mosaico di confessioni cristiane e musulmane.

L’Iraq è stato, e rimane, il crocevia dove si incontrano numerosi popoli, e non è certo solo diversità etnica, storica e culturale. Con Ali Hamza scopro quartieri antichi dove ci sono tante botteghe di un bellissimo artigianato. Sono gli orafi iracheni al mercato del rame di Baghdad. Come ho accennato nel servizio precedente l'Iraq fa parte delle regioni della mezzaluna fertile, zona geografica dove l'umanità si sviluppò fin dall'8000 a.C.

Di questo passato, restano le rovine di Babilonia che ospitano i famosi Giardini Pensili; le rovine di Ur, antica capitale dei Caldei dove fu inventata la prima scrittura dell'umanità. Con la Mesopotamia al suo interno, l'Iraq è stato per secoli la sede dell’idilliaco Giardino dell'Eden descritto nella Bibbia. Baghdad è la culla della civiltà, con un fascino unico che racconta le Mille e una Notte.


Ali Amza, di Assadakah Baghdad


Una volta capitale di un antico califfato, Baghdad è sempre stata patria di notabili arabi, poeti e novellisti. Impossibile non rendere loro omaggio, e quindi è indispensabile fare una visita al mercato dei libri, aperto tutti i venerdì in via al-Mutanabi, strada che prende il nome da un poeta del X secolo. Questa zona, in epoca ottomana, era il centro della Baghdad ricca e intellettuale. Poi un giro nella bellissima zona di al-Mansour, raffinato quartiere nella parte occidentale della città.

Non si può non visitare il parco Zawraa, nel cuore del centro cittadino, uno dei luoghi più importanti per le famiglie irachene e punto di incontro per amanti di ieri e oggi.

Ho proseguito, percorrendo via Al Rashid, la strada più antica di Baghdad e una delle più antiche del Medio Oriente, dove le facciate dei palazzi conservano l'antico aspetto di quanto nacque il primo centro urbano edificato. Ali Hamza racconta che un tempo, la strada era luogo di incontro della classe intellettuale, e vi si incontravano scrittori, avventurieri e mecenati. In fondo alla via sorge una delle più antiche moschee di Baghdad, con la meravigliosa cupola colorata. L'ambiente circostante è una conferma della volontà e della capacità della popolazione irachena, di rinascere a nuova vita, dopo un periodo decisamente drammatico, attraverso dittature e guerre, ma senza dimenticare un solo elemento di quella tradizione che ha dato origine alla civiltà come la conosciamo, con testimonianze come le prime forme di scrittura e di convivenza organizzata.

Attraverso Bab Share, la porta orientale, ammirando le opere di Mohammad Javad Zarif, Ali mi accompagna a gustare la storica cucina irachena, poi ancora a visitare la Piazza della Lampada Magica, naturalmente dedicata alle “Mille e una Notte” e altre zone vicine, con strade e piazze che portano il nome delle favole della ben nota raccolta, che nella cultura locale conserva un valore inestimabile.


La statua dedicata alla favola di Sherazade


La Piazza di Aladino e i Quaranta Ladroni, il monumento a Sherazade, e molto altro. L'atmosfera, nella Baghdad di oggi, non è quella trasmessa ancora oggi da un certo tipo di informazione, di pericolo, disordine, incertezza. Certo, anche a Baghdad esiste la criminalità, come in ogni città occidentale, americana o dell'Estremo Oriente, ma la capitale irachena oggi è tornata a essere un luogo meraviglioso, che merita di essere visitato e celebrato come culla della civiltà, dalla quale ha origine la storia di tutti.

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