Iraq - Sulla via dello sviluppo con l’Europa
- 9 set
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Assadakah News - Il primo ministro iracheno Mohammed Shia al Sudani ha annunciato che la "Via dello Sviluppo", grande progetto infrastrutturale promosso dal suo governo, rappresenta lo strumento centrale per consolidare il ruolo regionale dell'Iraq. L'iniziativa, che mira a collegare il porto iracheno di al Faw, sul Golfo, con la Turchia e quindi con l'Europa, passando per collegamenti stradali e ferroviari, includerà anche un corridoio marittimo con i porti dell'Oman. In un'intervista all'emittente "Oman Tv" durante la visita ufficiale conclusa oggi a Mascate, Al Sudani ha spiegato che il progetto "consentirà di connettere i porti dell'Oman con la posizione strategica del porto di al Faw, raggiungendo la Turchia e l'Europa".

Con la Via dello Sviluppo, Baghdad punta quindi a trasformarsi in uno snodo commerciale tra Golfo, Turchia ed Europa, riducendo la dipendenza dal solo petrolio e rafforzando la cooperazione regionale. Il progetto è al centro della strategia di Al Sudani per proiettare l'Iraq come attore stabile e connesso in un Medio Oriente attraversato da tensioni ma anche da nuove opportunità di integrazione. Secondo il premier, la realizzazione della Via dello Sviluppo "non è soltanto un'opera infrastrutturale, ma una piattaforma per l'integrazione regionale e per un'Iraq stabile e influente nello scenario internazionale".
Nel corso della missione sono stati firmati 24 memorandum d'intesa e due accordi bilaterali. Tra i più rilevanti vi è l'intesa per lo stoccaggio di petrolio in Oman e lo sviluppo di un complesso di raffinerie e impianti petrolchimici. Al Sudani ha definito questi accordi "una vera svolta nella storia delle relazioni tra Iraq e Oman", aggiungendo che il settore privato "costituisce un asse centrale della partnership". Il premier ha sottolineato che la cooperazione con Muscat si fonda su "rispetto reciproco e non ingerenza negli affari interni", con la volontà di rafforzare ricerca scientifica, politiche giovanili e formazione dei quadri amministrativi.
"Abbiamo compiuto grandi sforzi per fermare la violenza, prevenire le violazioni dei diritti e preservare il diritto all'autodeterminazione", ha dichiarato, aggiungendo che "l'integrazione araba, politica ed economica, è un obiettivo da perseguire, soprattutto di fronte alla causa palestinese che resta la nostra questione centrale".
Parallelamente, sul fronte diplomatico, il vicepremier e ministro degli Esteri, Fuad Hussein, ha incontrato al Cairo il commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, a margine del Consiglio ministeriale della Lega araba. Secondo una nota del ministero, l'incontro ha riguardato "la tragica situazione umanitaria nei territori palestinesi occupati e gli sforzi in corso per fornire assistenza ai cittadini palestinesi". All'impegno regionale e internazionale dell'Iraq si affianca la necessità di garantire sicurezza e stabilità all'interno dei propri confini: in questo quadro la Direzione dell'intelligence militare ha annunciato l'arresto di tre miliziani dello Stato islamico nella provincia occidentale di Anbar. Le operazioni, condotte dalla Settima divisione di fanteria con il supporto di altre agenzie, hanno permesso di catturare i sospetti ricercati ai sensi della legge antiterrorismo.







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