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Italia-Egitto: Mattarella e il Grande imam di Al Azhar

  • 10 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Paola Angelini (Assadakah News)

 

l Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale il Grande Imam di Al Azhar, Ahmed Al-Tayyeb, la notizia diffusa con un comunicato del Quirinale.


(Foto Quirinale) Il Presidente Mattarella e il Grande Imam Ahmed Al-Tayeb
(Foto Quirinale) Il Presidente Mattarella e il Grande Imam Ahmed Al-Tayeb

Ahmed Al-Tayeb dirige la più antica università islamica del mondo Al Azhar del Cairo. L’ateneo è il principale centro di riferimento religioso, educativo, giuridico per oltre un miliardo di musulmani sunniti. Nato a Luxor nel 1946, Al Tayyeb, si è laureato in teologia e filosofia islamica, nel 1969 al Cairo, con un dottorato nel 1977. Ha proseguito la sua formazione in Francia, all’università della Sorbona, lavorando come docente in diverse università, in Egitto e in altri Paesi arabi. Professore di filosofia all’università di Al-Azhar.

Prima della sua nomina a Grande Imam, è stato Rettore dell’università di Al-Azhar e Gran Mufti d’Egitto.

Giunto a Roma per partecipare all’incontro organizzato da Sant’Egidio “Osare la pace”. Ahmed Al-Tayyeb ha avuto numerosi incontri a Roma, anche in passato, con Papa Francesco, consolidando i rapporti tra la Chiesa cattolica e l’islam. Firmò con Papa Francesco Bergoglio lo storico Documento sulla fratellanza umana ad Abu Dhabi, nel 2019, aveva anche iniziato “insieme al mio defunto fratello” a elaborare una “Carta” per l’etica dell’intelligenza artificiale.

Il Grande Imam, ha comunicato alla platea dei leader religiosi riuniti al convegno di Sant’Egidio, che un gruppo collegato e ideato da Al-Azhar Al-Sharif, dal Vaticano e dal Consiglio dei saggi musulmani, sta lavorando per completare un documento (AI), affinché “Diventi un riferimento etico e umano globale, che regoli il corretto rapporto tra gli esseri umani e le moderne tecnologie da essi prodotte, per garantire che l’intelligenza artificiale rimanga al servizio degli esseri umani, non un’arma contro di essi […]. Abbiamo un ruolo morale da svolgere nello sfruttare questa tecnologia, per costruire un futuro più giusto, equo per l’umanità […]. Non esagero, quando affermo che oggi ci troviamo a un bivio di civiltà: o lasciamo che questa nuova invenzione perpetui il declino della civiltà e della morale, oppure, la utilizziamo come forza trainante per correggere il percorso umano”.

L’uso di questa nuova tecnologia “Non è solo un’attività ricreativa, ma piuttosto, un obbligo morale e una grande responsabilità umana”, ha concluso il Grande Imam.

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