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L'Oman a tavola: un gustoso incontro tra oriente e occidente



Assadakah - Letizia Leonardi

Paese che vai cucina che trovi e quella omanita è un incontro di sapori occidentali e orientali, grazie ai passaggi di diverse etnie e all'influenza del colonialismo. E così si trovano tratti comuni con la cucina giordana, libanese, turca, ecc...Non manca il gusto esotico grazie al sapiente utilizzo di varie spezie che donano ai piatti sapori particolari. Zuppe, stufati e piatti unici, accompagnati dal riso, ci fanno pensare a una tradizione culinaria indiana e asiatica. I piatti di carne, cotti alla griglia, e l’uso di frutta secca fanno invece pensare alla cucina dei Paesi arabi e mediterranei. Nel Sultanato dell'Oman si mangia soprattutto carne, in particolare agnello e pollo, servita con riso, ma nelle città sul mare, come la capitale Mascate, si trovano anche ricette di pesce rigorosamente grigliato o allo spiedo, condito con olio e aromi (cumino, coriandolo, cannella, zenzero, curcuma) e servito su una base di riso con limone e anacardi.

La cucina tradizionale dell'Oman è rappresentata sicuramente da due piatti: lo shuwa e il riso biryani. Il primo è agnello cotto, per due giorni, in una buca sotto un fuoco, Viene soprattutto preparato per festeggiare la fine del Ramadan e anche dopo un mese da quella data. Ed è una bellissima occasione di convivialità perché la portata è una sola, grande e posta al centro del pavimento. I commensali, seduti in cerchio su dei cuscini, mangiano tutti la propria parte.

Il riso biryani invece, è spesso aromatizzato allo zafferano, e anche questo viene servito su un grande piatto. Può essere servito anche con una salsa a base di pomodoro, peperoncino e cipolla, accompagnato da insalata. Il riso biryani si mangia anche nei pic-nic e si può acquistare anche nei coffee shop, accanto a ogni moschea o stazione di servizio. Ma si cucinano anche spiedini di agnello o pollo che vengono marinati nello yogurt speziato e poi grigliati. E chi invece non intende rapportarsi con la cucina locale in Oman trova anche le catene dei fast food e nei centri commerciali è possibile mangiare hamburger, pizza, polli allo spiedo, cibo cinese e dolciumi americani.

Anche i vegetariani trovano gustosissimi piatti come il falafel, polpette di legumi fritte tipiche del Medio Oriente. I legumi (ceci o fave) sono mescolati con diverse spezie: cumino, prezzemolo o aglio.

Ma cosa si beve in Oman? Per dissetarsi non manca la Coca cola ma anche il Mountain Dew con il suo vivace colore verde. Vanno anche per la maggiore le salutari spremute di frutta che si trovano ovunque. Spremute che spesso sono mix di frutti e aromi come quella di limone e menta. Si beve anche latte di cocco, direttamente dal frutto. Una bevanda molto popolare è il laban; un latte fermentato salato, non alcolico. E tra le tradizioni omanite c'è il rituale del caffè, il kahwa: un caffè molto forte, un po' amaro e aromatizzato con cardamomo e/o chiodi di garofano. Questa bevanda viene servita in tazzine senza manici e si sorseggia accompagnata spesso dal lokhemat (palline di farina e lievito aromatizzate) o l’halwa fatto con semola, zucchero, miele, datteri e acqua di rose, aromatizzato con mandorle e cardamomo, poi bollito a fuoco lento. .

Le bevande alcoliche in Oman, come in ogni Paese arabo, sono proibite ma è possibile trovarne nei bar degli hotel provvisti di apposita licenza.

E poi ci sono i datteri, oltre 8 milioni di palme producono questi deliziosi frutti esportati in tutto il mondo e consumati nel Sultanato con il tipico caffè realizzato con i chicchi pestati a mano con polvere di cardamomo e zucchero. Con il succo dei datteri vengono prodotti anche vino, sciroppo e aceto.

Anche i più golosi in Oman troveranno dolci per i propri denti. Tra i principali della tradizione omanita c’è l’Halwa, un dessert gelatinoso a base di uova, zucchero, amido, noci, acqua di rose, burro chiarificato e speziato con zafferano e cardamomo. Si può acquistare sia nel souq, mercatino tipico cittadino oppure si può mangiare nei ristoranti. Un altro dolce è l’Umm Ali, fatto con pane, latte, frutta secca (mandorle e pistacchi), spezie e aromi (cannella, cardamomo e vaniglia). Poi ci sono il Khabisa (dolce morbido), i Baseesa (dolci monoporzione modellati con appositi stampini ) a base di farina tostata e impastata con miele e salsa di datteri e il Baklava, di origine armena, turca e greca, una sfoglia ricca miele, noci, cannella.









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