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Speciale Cannes - Qatar stella del Festival

Assadakah News - Il Qatar al centro dell'attenzione mondiale, con lo staff della casa regnante araba DFI (Doha Film Institute) al Festival di Cannes, dove il padiglione del Qatar è tra i più frequentati e si attende l'annuncio ufficiale del festival internazionale che sostituirà l'attuale festival per bambini, il "Giffoni d'Arabia".

Il Qatar inaugura i teatri di posa dei Katara Studios, con la più recente tecnologia, e rilancia il fondo Qumra presieduto dal regista palestinese Elia Souleiman che da un decennio sostiene progetti internazionali innovativi con speciale attenzione gli autori del Medio Oriente. Obiettivo a breve termine, le kermesse Red Sea in Arabia Saudita e le storiche manifestazioni in Egitto e Marocco, che hanno perfino focalizzato l’attenzione deli investitori di Wall Street, che guardano con vivo interesse alla penisola arabica.

Quest'anno a Cannes partecipano nove progetti sostenuti dal DFI, uno dei quali anche in Concorso. Fra questi, “Renoir” di Chie Hayakawa; “Promised Sky” di Erige Sehiri; “Once Upon a Time in Gaza” dei fratelli Nasser; “The President's Cake” di Hasan Hadi”; e “Sleepless City” di Guillermo García López, tutti proiettati in sezioni diverse, tra cui “Uncertain Regard” e “Quinzaine des Réalisateurs”. Un'iniziativa che ha avuto conferme altamente positive già con il festival cinematografico annuale per ragazzi del DFI a Doha, come confermato da Fatma Hassan Alremaihi, responsabile del Doha Film Institute e direttrice del Festival.

Il DFI ha fatto le cose in grande, annunciando ufficialmente l'imminente Doha Film Festival durante il Festival di Cannes di quest'anno, e celebrando anche il 15° anniversario dello stesso Doha Film Institute.

Doha sarà quindi in un punto d'incontro fondamentale per registi, opinion leader, artisti e pubblico appassionato.

Come ogni grande festival, anche il Doha Film Festival avrà sezioni competitive, tra cui una per i lungometraggi internazionali, con un primo premio di 75mila dollari; un concorso internazionale per cortometraggi con un primo premio di 20mila dollari; un concorso Made in Qatar, con un primo premio di 15mila dollari; e un concorso Ajyal, valutato da una giuria composta da membri della Generazione Z, che assegnerà un premio di 35mila dollari a un lungometraggio e 12mila dollari a un cortometraggio.

A Cannes, lo staff del DFI è presente con il regista palestinese e consulente artistico Elia Suleiman, e Hanaa Issa, direttrice dei finanziamenti e dei programmi cinematografici, strategia e sviluppo, nonché vicedirettrice del Qumra presso il Doha Film Institute.

Tra le infrastrutture cinematografiche create a Doha ci sono studi come Media City Qatar e Katara, che supportano i registi in ogni fase della produzione. Naturalmente, la loro influenza ora, attraverso questo prossimo evento, creerà un ventaglio di opportunità cinematografiche.

Negli ultimi dieci anni, il DFI ha accolto a Doha quasi cinquanta maestri del Qumra, tra cui il regista messicano Alejandro González Inarritu; l'attrice britannica Tilda Swinton; l'attore messicano Gael García Bernal; la scenografa premio Oscar Sandy Powell; il regista americano Bennett Miller; la regista italiana Alice Rohrwacher e, più recentemente, il regista brasiliano premio Oscar Walter Salles.

(foto: Doha Film Institute)

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