La Global Sumud Flottiglia è sotto attacco!
- 4 giorni fa
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Maddalena Celano (Assadakah News) - La Global Sumud Flottiglia non è una semplice iniziativa marittima, ma un simbolo di resistenza collettiva contro l’assedio disumano imposto a Gaza da oltre 18 anni. Centinaia di attivisti, provenienti da quasi cinquanta paesi, hanno deciso di salpare a bordo di più di cinquanta imbarcazioni per rompere il silenzio complice della comunità internazionale.
“Sumud” significa fermezza, radicamento, resistenza: è la parola che i palestinesi usano per indicare la capacità di rimanere saldi sulla propria terra e nella propria dignità, nonostante la violenza dell’occupazione. Questa flottiglia porta nel nome e nella pratica quel principio, trasformando il Mediterraneo in un mare di solidarietà, dove popoli e culture diverse si uniscono per dire: l’assedio è illegittimo, e va spezzato.

Una campagna di delegittimazione
Di fronte a questa iniziativa pacifica e popolare, Israele ha reagito con una vasta campagna di disinformazione, etichettando gli attivisti come “sostenitori di Hamas”. Attraverso reti digitali e account coordinati, si tenta di presentare chi porta aiuti e messaggi di pace come potenziali “terroristi”.
Questa strategia ha un obiettivo preciso: creare il clima politico e mediatico per giustificare una futura azione violenta contro la flottiglia. È già accaduto nel 2010 con l’attacco alla Mavi Marmara, quando nove attivisti furono uccisi dalle forze israeliane in acque internazionali. Oggi si teme che lo stesso scenario possa ripetersi.

Attivisti e volti sotto attacco
Gli attacchi digitali hanno preso di mira personalità come Zahir Birawi, presidente del comitato internazionale per rompere l’assedio, e persino la giovane attivista Greta Thunberg, accusata e insultata con immagini manipolate e retorica violenta solo per aver sostenuto la causa palestinese.
È la logica della criminalizzazione: se sei solidale con Gaza, vieni marchiato come “terrorista”. Una narrazione tossica che mira a isolare il movimento di solidarietà internazionale, ma che in realtà rivela la paura di Israele di fronte a un consenso globale crescente verso la causa palestinese.

Una lotta universale
La Global Sumud Flottiglia non rappresenta solo Gaza: rappresenta tutti i popoli che resistono a occupazioni, assedi e colonialismi. È un grido che attraversa il mare per ricordare che nessun popolo può essere rinchiuso e affamato in nome della sicurezza di un altro.
Ogni barca che solca il Mediterraneo è un atto politico, un atto di coraggio e di amore. La loro rotta non è solo geografica, ma etica e universale: dall’Europa al Medio Oriente, dall’America Latina all’Africa, decine di bandiere diverse sventolano insieme per affermare che la libertà di Gaza è una questione di giustizia mondiale.
La Global Sumud Flottiglia è la prova che la solidarietà internazionale non si lascia intimidire. Può essere diffamata, criminalizzata, minacciata, ma non può essere fermata: perché ciò che porta con sé non sono armi, bensì speranza, diritti e dignità.
E se Israele sceglierà ancora la via della violenza, sarà la coscienza del mondo a giudicarlo.

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