top of page

Le fatiche del papa nell’anno appena concluso


Talal Khrais (NNA Beirut) - Un anno intenso quello del Papa che lo ha visto impegnato in tre viaggi apostolici internazionali e in importanti eventi, dentro e fuori Roma. Otto i Motu proprio pubblicati per riforme in ambito pastorale, giudiziario, finanziario. Poi l’avvio del percorso sinodale nel mondo e gli appelli su vaccini, clima, pace, disarmo. A luglio l’operazione al colon al Policlinico Gemelli.

Tre viaggi apostolici internazionali, dalle rovine dell’Iraq alle periferie della Slovacchia fino al crocevia di sofferenze che è l’isola di Lesbo. Otto Motu proprio, tra ministeri per le donne, modifiche del sistema giudiziario, Messe antiche. L’avvio di un inedito percorso sinodale che coinvolgerà le diocesi del mondo. Poi incontri, udienze, eventi internazionali fuori e dentro Roma. E, in mezzo, l’operazione al colon al Gemelli.

Un anno, questo che si è concluso, che si è aperto con il Papa ancora “ingabbiato” (mutuando una sua stessa espressione) nella Biblioteca apostolica per gli Angelus domenicali e le udienze generali, al fine di evitare assembramenti e contagi. Dal Palazzo Apostolico vaticano, in diretta streaming mondiale, mentre il mondo si affacciava al 2021 con addosso le ferite della pandemia.

La carezza del Papa ai cristiani martiri dell'Iraq. E la “cura” per il Papa argentino si è concretizzata nei tre viaggi internazionali, in porzioni di mondo ferite da guerre, povertà, migrazioni. Prima fra tutte, e non solo per ordine cronologico, la visita del 5-8 marzo in Iraq: “il” viaggio del pontificato, il primo di un Papa nella cerniera mediorientale devastata da violenze estremiste e profanazioni jihadiste. Una decisione, annunciata nel dicembre 2020, definita azzardata e rischiosa da più parti per il rischio contagi ma anche per questioni di sicurezza. Il Papa ha però voluto andare fino in fondo e non lasciare deluso il popolo che, vent’anni prima, non era riuscito ad abbracciare Giovanni Paolo II. Tra gente sofferente che lo ha accolto per i quartieri polverosi di Baghdad o le strade sterrate di Qaraqosh, Francesco si è fatto presente come “pellegrino”, incontrando anche il grande ayatollah Ali al-Sistani, figura cardine dell’islam sciita. E da Mosul, scenario in passato di torture ed esecuzioni, ha elevato al cielo un grido contro ogni forma di violenza compiuta in nome di Dio.

Il 10 ottobre 2021, il Sinodo delle Riforme. «La Parola di Dio orienta il Sinodo perché non sia una "convention" ecclesiale, un convegno di studi o un congresso politico, un Parlamento, ma un evento di grazia, un processo di guarigione condotto dallo Spirito Santo» ha detto il Papa durante la messa che apre ufficialmente lavori sinodali che impegneranno la Chiesa nel mondo per tre anni.

Ascoltare la necessità dei fedeli e il rapporto con la fede significa aprire di fatto processi di revisione su materie delicatissime e oggi tabù come il ruolo delle donne e il sacerdozio, l'abolizione del celibato, la rappresentatività tra cento e periferia, il rapporto gerarchico, il nodo dei gay e del Catechismo della Chiesa cattolica, della morale sessuale, e ancora la trasparenza nell'uso delle finanze.

bottom of page