top of page

Libanesi: popolo dalle sette anime che rinasce più combattivo

NNA - Talal Khrais - Nei giorni scorsi ho scritto diversi articoli sulla situazione drammatica del nostro Paese, il Libano, a causa della crisi economica e finanziaria causata dalla classe politica corrotta, che ha saccheggiato questa meravigliosa terra dal 1992 fino ad oggi. Ho descritto la condizione drammatica dei minori nel nostro Paese, una volta chiamato la Svizzera del Medioriente. Ho parlato della necessita di un’azione congiunta di tutti coloro che amano il Paese dei Cedri per non aggravare ulteriormente la condizione dei bambini. Non ho nascosto, nei miei articoli, che stiamo assistendo al collasso economico del Libano. Nonostante le interruzioni di corrente elettrica, anche fino a 21 ore al giorno, si è verificato il raddoppio del costo delle bollette. La nostra valuta locale, negli ultimi 18 mesi, ha perso oltre il 90% del suo valore e non riusciamo più importare prodotti necessari come i farmaci. Negli ospedali manca persino l'ossigeno e ogni giorno molte persone perdono la vita. Non ho descritto questa drammatica situazione per demoralizzare i libanesi della diaspora, non ho scritto per invitare ad abbandonare la nostra amata Patria. Ho fatto tutto ciò per far capire meglio lo scenario, per trovare gli strumenti giusti da usare per combattere in primo luogo i responsabili di questa nostra tragedia. Non ho scritto per scoraggiare la comunità libanese della diaspora ma per chiedere la loro solidarietà per quelli che vivono nel nostro Paese e combattono giorno e notte per cambiare le cose. Loro non hanno paura di scendere in piazza e nel contempo i corrotti non hanno il coraggio di uscire fuori casa, vivono come i topi nascosti nei loro rifugi. Sicuramente è vero che noi libanesi siamo le vittime di questo stato di cose ma siamo liberi e non ce ne andremo perché sono loro, i politici corrotti, che se ne devono andare in prigione e restituire il denaro rubato. Noi abbiamo una storia di sei mila anni, abbiamo subito occupazioni, invasioni durante la dominazione ottomana, abbiamo subito superato situazioni molto difficili ma abbiamo sempre vinto bruciando la terra sotto i piedi degli invasori.



Dobbiamo rammentare che un popolo senza memoria è un popolo senza futuro. Ieri ho appreso che 150 mila libanesi della diaspora in America visiteranno il nostro Paese per passare le vacanze. Voli pieni di turisti atterrano dai Paesi del Golfo Arabo. Una signora libanese, arrivata dagli Stati Uniti, è stata intervistata da una nostra Tv. Alla domanda della giornalista se consiglierà ai libanesi di lasciare il Libano la signora ha risposto: "Assolutamente no! Dove dovrebbero andare? Stiamo venendo tutti da loro, da tutto il mondo. Questo è il nostro Paese e ovunque saremo e andremo, noi ritorneremo qui".

E questo è vero. Noi libanesi, siamo il popolo delle sette anime, ogni volta che tentano di distruggerci noi rinasciamo più forti e combattivi di prima. Ricordiamo che il nostro Paese è un angolo di paradiso sulla terra, un Paese turistico per eccellenza. Facciamo la nostra battaglia politica ma mandiamo turisti. I servizi sono ancora eccellenti, i prezzi sono bassi e, malgrado tutto, il Libano rimane il Paese più sicuro. Il Paese dei Cedri è quella terra antica che si trova negli scritti di Omero e nell’Antico Testamento. Le sue città erano importanti avamposti e porti marittimi in epoca fenicia e romana. Fenici e romani: due delle grandi civiltà che toccarono questo importante crocevia del Medio Oriente. Siamo l’unico Paese nel mondo arabo che abbraccia le quattro stagioni all’anno. Non importa quale sia la stagione, c’è sempre qualcosa di speciale da vivere e da godere. Nella stagione invernale, le stazioni sciistiche offrono piste per turisti che sono paragonabili anche alle migliori località montane europee.


In estate vengono organizzati festival internazionali in tutto il Paese – a Baalbek, Byblos, Beiteddine, Batroun e Jounieh – che riuniscono artisti libanesi e stranieri che si esibiscono presso splendidi siti archeologici e storici. Ancora oggi i visitatori, nel Paese dei Cedri, godono di un servizio eccezionale, ristoranti, casinò, teatri, cinema, e centri commerciali di lusso, oltre a servizi avanzati di comunicazione e di trasporto. Non siamo alla fine ma all’inizio di un Libano nuovo, è il nostro Libano, il Paese dei cittadini onesti.

bottom of page