Libano - Ex presidenti e premier condannano dichiarazioni israeliane
- Roberto Roggero
- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Assadakah News - Gli ex presidenti Amin Gemayel e Michel Sleiman e gli ex primi ministri Najib Mikati, Fouad Siniora e Tammam Salam hanno tenuto un incontro via Zoom sabato, a seguito del quale hanno rilasciato una dichiarazione che condanna "le continue pratiche e azioni aggressive delle forze di occupazione israeliane contro il Libano e le continue uccisioni e distruzioni".
"Israele sta palesemente violando tutti gli accordi e le intese raggiunti il 27 novembre 2024, il che ha esposto e continua a esporre la sicurezza e la stabilità del Libano a gravi pericoli", hanno sottolineato, esortando le potenze internazionali competenti e i garanti a costringere Israele a rispettare e aderire a queste intese e agli impegni che comportano per preservare la credibilità internazionale, la sicurezza e la stabilità nella regione nel suo complesso.

Toccando le recenti decisioni del governo libanese, hanno salutato la sua "posizione di principio, nazionale e progressista" sulla restrizione delle armi allo Stato libanese e alle sue forze legittime, e hanno elogiato i suoi "sforzi per ripristinare il pieno controllo dello Stato libanese su tutti i suoi territori e le sue strutture".
Sulla scia della recente visita del funzionario iraniano Ali Larijani, i conferenzieri hanno toccato le posizioni del Presidente della Repubblica Generale Joseph Aoun e del Primo Ministro Nawaf Salam sulla conservazione della sovranità, dell'indipendenza e del libero processo decisionale del Libano, lontano da pressioni e dettami da qualsiasi parte.
Nel frattempo, hanno espresso la loro preoccupazione per la serietà delle dichiarazioni fatte dal segretario generale di Hezbollah, lo sceicco Naim Qassem, in cui ha affermato il rifiuto della posizione, della decisione e dei piani del governo libanese di limitare le armi alle sue legittime forze militari e di sicurezza, e il rifiuto di cedere le armi allo Stato. Hanno ritenuto che "la posizione e le dichiarazioni dello sceicco Naim Qassem rischiano di complicare ulteriormente le cose e creare ostacoli al ripristino della piena autorità da parte dello Stato e al ritorno del Libano alla stabilità", sottolineando al contempo la "necessità di saggezza nell'azione e fermezza nelle posizioni per ottenere il monopolio delle armi nelle mani delle legittime forze libanesi". e per ripristinare la piena autorità dello Stato libanese sulle sue terre e strutture e la sua libera decisione". Hanno continuato a sottolineare la necessità di mantenere la tranquillità e la calma all'interno del Libano, lontano dalle tensioni e dai rischi che comportano, al fine di facilitare il processo di integrazione di Hezbollah sotto l'autorità dello Stato libanese. Hanno anche affermato la necessità di un maggiore sostegno arabo e internazionale al governo libanese nell'attuazione dei suoi programmi e nel ripristino della sua completa autorità e dell'esclusività delle armi nelle mani delle sue legittime forze militari e di sicurezza. A livello regionale, hanno denunciato "l'uccisione, il genocidio e la fame dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania", esprimendo preoccupazione per le dichiarazioni pubbliche del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla realizzazione di un anacronistico e utopico "Grande Israele".
Commentaires