Libano - Premier Salam incontra Consiglio di Sicurezza ONU
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Roberto Roggero* - Il primo ministro, Nawaf Salam, ha ricevuto una delegazione di ambasciatori e rappresentanti degli Stati membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in occasione di un pranzo di gala al Grand Serail.
Erano presenti il ministro degli Esteri libanese Youssef Raggi; il segretario generale dello stesso ministero, Abdel Sattar Issa; l'ambasciatore del Libano presso le Nazioni Unite, Ahmad Arafa; e il direttore degli Affari Politici e Consolari del ministero degli Esteri, ambasciatore Ibrahim Assaf.
Durante l'incontro, i membri della delegazione hanno ribadito l'impegno dei rispettivi Paesi a sostenere la stabilità in Libano attraverso la piena attuazione delle risoluzioni internazionali, elogiando il lavoro del governo in materia di riforme e rafforzamento dell'autorità statale, in particolare per quanto riguarda la limitazione del possesso di armi al solo Stato.

Il premier Salam ha presentato alla delegazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in visita l’approccio del governo basato su due pilastri, ovvero la riforma e la sovranità, sottolineando l’impegno del governo a procedere con l’attuazione dei piani di riforma e ad estendere l’autorità dello Stato su tutti i suoi territori con le proprie forze.
Salam ha inoltre sottolineato la necessità che la comunità internazionale faccia pressione su Israele affinché lo obblighi a rispettare gli obblighi derivanti dalla dichiarazione di cessazione delle ostilità, tra cui la cessazione degli attacchi, il ritiro dalle aree libanesi ancora occupate e il rilascio dei prigionieri libanesi.
In questo contesto, il Premier Salam ha sottolineato la necessità per il Libano di una forza di supporto internazionale dopo la fine del mandato dell'UNIFIL, al fine di colmare qualsiasi potenziale vuoto, contribuendo così a rafforzare la stabilità nel sud.

Salam ha proposto che questa forza possa operare nell'ambito dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per la Supervisione della Tregua (UNTSO), oppure che si tratti di una forza di peacekeeping di dimensioni limitate, simile alla forza UNDOF che opera sulle alture del Golan per quanto riguarda la natura dei suoi compiti e il controllo delle frontiere.
Successivamente, si è svolto un incontro dei rappresentanti del Consiglio di Sicurezza ONU con il ministro degli Esteri, Youssef Raggi per esaminare attentamente la situazione e discutere della fase post-UNIFIL.
Il Ministro Raggi ha espresso il suo apprezzamento per "il continuo sostegno delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza al Libano, nonché per il ruolo svolto dalle forze UNIFIL e per i sacrifici dei loro soldati negli ultimi anni", sottolineando che "sono attualmente in corso ricerche per trovare una formula per la fase post-UNIFIL".
Il Ministro ha inoltre sottolineato "la necessità che Israele cessi i suoi attacchi al Libano e si ritiri immediatamente e incondizionatamente dai territori che occupa".
Raggi ha sottolineato che "il governo libanese è determinato a estendere la propria autorità su tutto il territorio e che è l'unico responsabile della difesa del Libano".
In risposta alle domande dei membri della delegazione in merito alle armi di Hezbollah, il Ministro degli Esteri ha affermato che "la decisione del governo libanese di mantenere tutte le armi sotto l'autorità statale non mira a compiacere alcuna parte esterna, ma piuttosto a servire l'interesse del Libano nel costruire lo Stato e consentirgli di esercitare la propria autorità su tutto il suo territorio", sottolineando "l'importanza di dare una possibilità alle soluzioni diplomatiche dopo che le opzioni militari si sono dimostrate incapaci di difendere il Libano e di scoraggiare gli attacchi israeliani".
(*Direttore responsabile Assadakah News)







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