Libia - Presidente del Parlamento incontra ambasciatore d’Italia
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Assadakah News - Il presidente del Parlamento libico, il Consigliere Aqila Saleh, ha incontrato presso la città di Al Qubbah, nell'est della Libia, l'ambasciatore d'Italia in Libia, Gianluca Alberini, e una delegazione di membri dell'Ambasciata, per esaminare le modalità di rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Libia e Italia e la cooperazione in vari settori.
Secondo una dichiarazione rilasciata dal Centro mediatico del Presidente del Parlamento libico, l'incontro ha affrontato numerosi dossier di interesse comune, in particolare la cooperazione politica, economica e sulla sicurezza, oltre a discutere gli sviluppi regionali e internazionali rilevanti per la questione libica.
Entrambe le parti hanno sottolineato l'importanza di rafforzare il partenariato strategico tra i due paesi e di intensificare il coordinamento diplomatico a beneficio degli interessi dei due popoli e per contribuire alla stabilità e allo sviluppo nella regione. È degno di nota che l'Italia sia uno dei principali partner europei della Libia nei settori dell'energia, dell'immigrazione e della sicurezza marittima, e la sua missione diplomatica a Tripoli e Bengasi sostiene il percorso di dialogo politico libico sotto la supervisione delle Nazioni Unite.

L'ambasciata d'Italia ha precisato che l'ambasciatore Alberini ha avuto con Saleh "uno scambio di vedute sull'avanzamento del processo politico alla luce della roadmap presentata dall'inviata speciale delle Nazioni Unite, Hanna Tetteh". La nuova Road Map presentata a New York il 21 agosto scorso punta su tre pilastri principali: definire un quadro elettorale tecnicamente solido e politicamente praticabile; promuovere l'unificazione delle istituzioni attraverso un governo unitario; e avviare un
dialogo strutturato che coinvolga l'intero spettro della società libica. Nel corso dell'incontro a Gubba, sono stati inoltre "illustrati vari progetti di collaborazione bilaterale in corso e programmati tra Italia e Libia".
In questo scenario, l'imprenditore e politico libico Abdelbaset Igtet ha presentato una proposta denominata "Visione nazionale per il rinnovamento, la riforma e la ripresa", un piano che mira a unificare il governo libico prima delle elezioni, promuovere un dialogo strutturato sulle cause del conflitto e ridefinire la distribuzione delle risorse e il rapporto tra Stato e cittadini. Secondo Ahmed Zaher Qutait, esperto di politiche sociali e geopolitica mediterranea, l'iniziativa riflette le stesse priorità espresse dalla Missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil), che nei giorni scorsi ha riaffermato la necessità di una soluzione politica inclusiva, libica e guidata da un consenso nazionale. "Igtet non propone un manifesto politico, ma un piano tecnico e operativo che punta sulla formazione, sulla governance locale e sulla digitalizzazione".
La sua visione, ha aggiunto, "fornisce un modello concreto che traduce le linee generali dell'Onu in strumenti di sviluppo reale".

Originario di Bengasi, Igtet è un imprenditore e filantropo libico con una lunga carriera all'estero. Ha vissuto tra la Svizzera e gli Stati Uniti, dove ha fondato diverse iniziative imprenditoriali nel settore dell'innovazione e della finanza, e ha sostenuto progetti di ricostruzione e dialogo civile in Libia dopo il 2011. Nel 2013 si candidò alla presidenza del Congresso nazionale generale, la principale assemblea politica del Paese nel periodo
post-rivoluzionario, presentandosi come figura indipendente e moderata. Negli ultimi anni, Igtet ha promosso un approccio "tecnico" alla transizione libica, cercando di attrarre il sostegno di partner europei e di organismi multilaterali.
L'accademico ha aggiunto che "l'Italia può diventare il cuore industriale della nuova cooperazione mediterranea, esportando know-how e cultura produttiva più che capitale finanziario. La Libia ha risorse, ma ha bisogno di metodi e formazione: in questo senso, il modello italiano delle piccole e medie imprese può essere decisivo". L'esperto libico ha sottolineato che l'iniziativa di Igtet rappresenta "un tentativo di spostare il discorso sulla pace dal terreno politico a quello economico e sociale. La stabilità - ha concluso – non nasce solo dal voto, ma dal lavoro, dalla formazione e dal recupero della fiducia dei cittadini nelle istituzioni. In questo senso, la proposta di Igtet offre un approccio pragmatico, che mette al centro la cooperazione mediterranea come chiave per la riconciliazione libica".
La "Visione nazionale", presentata nel 2025 a Bruxelles, Berlino e Roma, si basa su una piattaforma economica che prevede formazione professionale, riforme amministrative, investimenti produttivi e partenariati euro-mediterranei. La proposta di Igtet si inserisce in un quadro più ampio di rinnovata cooperazione euro-mediterranea, in particolare con Italia e Germania, due Paesi che - secondo Qutait - condividono una strategia basata su "stabilità attraverso lo sviluppo e
sicurezza attraverso la cooperazione. La visione di Igtet si allinea con la politica tedesca, che punta su formazione, energia verde e governance trasparente", ha spiegato Qutait. "Allo stesso tempo - ha sottolineato - offre un'applicazione concreta al Piano Mattei per l'Africa lanciato dal governo italiano, trasformando la Libia in un laboratorio mediterraneo dove diplomazia e sviluppo coincidono".







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