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Maloyan: martire del Libano e dell’Armenia

  • 20 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Talal Khrais - Assadakah

 

Papa Leone XIV  (Foto Vatican Media)
Papa Leone XIV (Foto Vatican Media)

Ieri a San Pietro la piazza era affollata per la celebrazione con il rito di canonizzazione di sette beati. Il Santo Padre, Leone XIV ha presieduto il rito dei nuovi Santi che provengono da diversi Paesi: Armenia, Turchia, Papua Nuova Guinea, Verona, Pompei, Caracas.

Il Santo Padre ha pronunciato la formula canonica: "Li iscriviamo nell'albo dei Santi, stabilendo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati".

Tra i sette nuovi Santi ci sono: Ignazio Choukrallah Maloyan, Arcivescovo armeno cattolico, martire del genocidio del 1915. Ha vissuto anche in Libano.

Tre italiani: Bartolo Longo, suor Maria Troncatti, suor Vincenza Maria Poloni.

Il primo Santo di Papua Nuova Guinea è Peter To Rot.

I primi due santi del Venezuela: José Gregorio Hernandez Cisneros e Maria Carmen Rendiles Martínez.

Desidero raccontare chi è il nostro beato armeno libanese Ignazio Choukrallah Maloyan: le sue parole e i suoi insegnamenti, soprattutto la sua carità e il perdono per i persecutori, sono considerati per l'intera Chiesa, nei suoi differenti riti, un valido e prezioso esempio per vivere la fedeltà al Vangelo anche nei momenti più difficili.

Ignazio Choukrallah Maloyan, nacque nel 1869 a Mardin, nell'odierna Turchia, è stato ordinato sacerdote nel 1896. Inviato ad Alessandria d'Egitto si distinguerà per la predicazione, nella lingua araba e in quella turca.

Si dedicherà al ministero parrocchiale e allo studio dei testi sacri.

Successivamente viene chiamato a Costantinopoli dal patriarca Boghos Bedros XII Sabbagghian che gli affida la sua segreteria personale. Sei anni dopo è Vicario patriarcale di Mardin. Nel 1883 entra nel convento di Bzommar, in Libano, sede dell'Istituto del Clero Patriarcale armeno. Diventerà Vescovo di Mardin degli Armeni, e martire nel 1915 durante il genocidio armeno.

Nel 1911 partecipa a Roma al Sinodo dei vescovi armeni per studiare la situazione, creata in Turchia, dopo l'arrivo al potere del movimento dei Giovani Turchi. Verrà eletto Arcivescovo di Mardin. Inizia la visita nella sua diocesi, impegnandosi particolarmente nella formazione del clero, nel riattivare scuole, nel restaurare chiese.

Dopo l'attentato di Sarajevo nel 28 giugno 1914, mentre la Turchia si prepara a entrare in guerra, Maloyan si arruola. Molte sono state le vessazioni contro i Cristiani e specialmente contro gli Armeni, ma Maloyan collabora con le autorità.

Le Chiese continueranno a subire minacce e assalti, infine, verranno tutte perquisite. Il 3 giugno, festa del Corpus Domini, Maloyan viene arrestato con 13 sacerdoti, insieme a 600 Cristiani. Viene torturato ingiustamente, accusato di nascondere armi, e alla esplicita richiesta di diventare Musulmano, in cambio della libertà, rispose con un netto rifiuto. Venne ucciso l'11 giugno 1915.

Choukrallah Maloyan è stato beatificato da Giovanni Paolo II il 7 ottobre 2001, anno del centenario della cristianizzazione dell'Armenia, e la fama del suo martirio si è diffusa rapidamente in tutto il mondo

Piazza San Pietro (Foto Vatican Media)
Piazza San Pietro (Foto Vatican Media)
Sacerdoti in Piazza San Pietro (Foto Vatican Media)
Sacerdoti in Piazza San Pietro (Foto Vatican Media)

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