MEDFEST 2025 - Intervento di S.E. Youssef Balla
- 27 set
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Roberto Roggero/Talal Khrais - Importante intervento dell’ambasciatore del Regno del Marocco, S.E. Youssef Balla, all’Edizione 2025 di MEDFEST, in corso a Olbia dal 25 al 28 settembre, sul tema “Un mare di opportunità: Sfide e interessi comuni nel 21° Secolo. Energia, turismo e connettività nel Mediterraneo”.
L’ambasciatore Youssef Balla ha esposto il punto di vista e il contributo che il suo Paese offre nello scenario mediterraneo: “Ringrazio sinceramente per l’invito, e considero un vero onore prendere parte a questo importante meeting, in particolare per quanto riguarda la Sardegna, dove Italia e Marocco hanno firmato, nel 1825, l’accordo per stabilire le relazioni diplomatiche ufficiali. Il Marocco che è stato il primo Paese afro-arabo a stabilire un rapporto diplomatico ufficiale con l’Italia.

Le tematiche che oggi stiamo affrontando, sono una assoluta priorità per il mio Paese, e fanno parte di una fondamentale visione strategica. Parlando di connettività, il primo concetto che viene in mente riguarda il settore marittimo, con il Mediterraneo che è sostiene il 20% del traffico marittimo globale, ma dobbiamo anche essere realisti: il volume del traffico inter-mediterraneo è attualmente in calo del 3%, un dato che deve risvegliare l’attenzione dei Paesi del Mediterraneo, soprattutto per il commercio, che è la chiave della stabilità e dell’economia ormai direttamente interconnessa. Ciò che deve preoccupare è il futuro, che deve guardare soprattutto all’interscambio delle reciproche tecnologie per un futuro benessere comune. Mediterraneo significa poi in particolare l’interscambio fra Africa ed Europa, con particolare riferimento anche all’interscambio per quanto riguarda le persone, la connettività umana, punto debole del nostro partenariato. Oggi il Mediterraneo è più visto come una barriera che come un ponte che unisce due continenti. Indubbiamente, un grande sostegno a questo problema è dato dal Programma Erasmus sebbene, rispetto al progetto 2024 che doveva comprendere circa 33mila beneficiari, si è potuto realizzare solo per poco più di ottomila, per diverse difficoltà e rischi concreti. Per questo è fondamentale promuovere il più possibile le varie forme di connettività, soprattutto dal punto di vista umano e culturale”.
L’ambasciatore del Marocco ha poi posto l’accento sulla questione del traffico mediterraneo visto come anello di collegamento per il traffico merci a livello globale, dal momento che circa il 90% del volume mondiale dei commerci avviene per via marittima. E’ quindi fondamentale la libertà e la sicurezza delle rotte marittime, e in questo senso è stato ricordato l’impegno che la Marina Militare italiana svolge, all’interno di una coalizione internazionale, specialmente nel monitoraggio dei punti chiave del commercio mondiale, come lo Stretto di Bab-el-Mandeb, snodo cruciale dei collegamenti fra Mediterraneo, Mar Rosso e Oceano Indiano.

Altrettanto fondamentale è però quel tratto di mare che lambisce le coste del Marocco, e dove si trova l’importantissimo porto di Tangeri, ovvero lo Stretto di Gibilterra, che collega Atlantico e Mediterraneo. In questo spazio di mare avvengono diversi movimenti, a cominciare dal traffico umano, con l’immigrazione, ma anche il fondamentale commercio di energia e della grande industria della pesca.
In questo campo, il Marocco è profondamente impegnato nel fornire soluzioni alle attuali difficoltà, per fare in nodo che il prossimo futuro sia vivibile e sicuro per tutti i Paesi che condividono questo scenario.
S.E. Youssef Balla ha quindi proseguito: “Il Marocco è convinto che il Mediterraneo abbia tutte le possibilità per diventare una via sicura e vantaggiosa per tutti, praticando una politica innovativa, pensata in particolare per la transizione energetica ormai in atto. Ci sono grandi progetti in questo senso, dedicati alle energie rinnovabili, che oggi pongono il Marocco in una posizione di leadership globale, precisamente al settimo posto nel mondo per l’impegno dedicato alle energie e alle fonti rinnovabili, grazie soprattutto alla più grande centrale ad energia solare oggi esistente in tutto il mondo, cioè l’impianto Noor-1, nel deserto del Sahara, nei pressi della città di Ouarzazate, che si estende per 1,4 km quadrati, l’equivalente di 200 campi di calcio, e produce energia verde per circa 1 milione di persone, e con un campo solare grande quanto Rabat, la capitale marocchina. Inoltre sono in corso di realizzazione anche gli impianti Noor-2 e 3. Lo scopo di questi impianti è di raggiungere il 52% del fabbisogno nazionale di energia entro il 2030.

Grande attenzione è dedicata anche ad atre fonti di approvvigionamento da energia pulita, con l’avvio nel 2024 di sei programmi per la produzione di idrogeno verde, sempre entro i 2030. Questo fa sì che il Marocco potrà raggiungere il 5 o 6% della produzione mondiale di energia da fonti rinnovabili. Devo anche ricordare il settore della produzione di gas naturale, con un progetto già in corso di realizzazione, ovvero il gasdotto Marocco-Nigeria, lungo oltre 6.500 km, che alimenterà 13 Paesi africani. Inoltre il progetto che riguarda il collegamento con il cavo sottomarino che collegherà il sud del Marocco con la Germania, per 4.800 km, e che compenserà il 5% del fabbisogno energetico tedesco.
Per quanto riguarda la connettività umana, con la Spagna, il Paese europeo a noi più vicino, stiamo realizzando il progetto di un grande tunnel lungo 60 km, di cui 28 sottomarini. Sarà il primo vero collegamento che unirà Africa ed Europa, e un notevole aiuto al controllo dell’immigrazione, oggi problema molto strumentalizzato, e per la lotta al traffico illegale di esseri umani, che frutta oltre un miliardo di dollari ogni anno. In sintesi, ci sono tutte le potenzialità perché i Paesi del Mediterraneo, dell’Africa e dell’Europa, possano usufruire di un futuro vivibile, vantaggioso per l’intera comunità”.
In questo scenario, MEDFEST si propone di superare il concetto di “fiera” e diventare una vera e propria piattaforma B2B strategica, capace di attrarre investimenti, creare sinergie e sviluppare opportunità tra aziende, istituzioni e operatori economici internazionali.
L’obiettivo è rendere l’evento punto di riferimento per il Mediterraneo e la sua Biodiversità, integrando business, turismo sostenibile e agroalimentare in un unico ecosistema connesso, con una ricaduta tangibile in termini di impatto mediatico, commerciale e turistico.







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