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Medio Oriente – Le incognite della visita di Biden

Roberto Roggero – Per la prima volta d quando è entrato alla Casa Bianca, il presidente Joe Biden compirà una visita di Stato in Medio Oriente, con particolare attenzione ad Arabia Saudita e Israele, i due principali elementi della strategia politica di Washington, con i quali le relazioni dovranno essere messe a punto, alla luce dei recenti cambiamenti, dopo che il predecessore, Donald Trump, ha avviato la normalizzazione fra i vari Paesi della regione, con i cosiddetti “Accordi di Abramo”, che in effetti non hanno pienamente soddisfatto le varie parti in causa, in special modo proprio per quanto riguarda i rapporti fra Riyadh e Tel Aviv/Gerusalemme.


Biden ha già fatto sapere che i presupposti sono buoni, soprattutto perché i due Paesi in questione storicamente non si vedono di buon occhio e tuttavia intrattengono relazioni, sebbene ufficiose. Diversi analisti sostengono comunque che sarà difficile che Biden sappia condurre in porto una tappa sostanziale, e sarebbero quindi da escludere sviluppi simili a quelli definiti dagli Emirati Arabi, che hanno sottoscritto gli Accordi di Abramo.

Sul tavolo delle discussioni, un ruolo fondamentale ha la questione Yemen, a causa della quale il Regno di Arabia avrebbe serbato rancore per l’atteggiamento dell’amministrazione americana circa il prolungarsi della guerra e le relative conseguenze soprattutto sul piano economico. Né è stata dimenticata la questione di Jamal Khashoggi, che sarebbe stato ucciso, secondo l’intelligence statunitense, su mandato del principe Mohammed bin Salman. Intoppi, se così si può dire, che i sauditi vogliono risolvere prima di affrontare un eventuale avvio del processo di normalizzazione con Israele. Da non trascurare poi, il blocco USA sulla vendita di armamenti offensivi all’Arabia Saudita, che al momento non vuole sentire nemmeno parlare di una prospettiva circa un’alleanza militare con lo Stato ebraico, che naturalmente Washington vorrebbe, in chiave anti-Iran.

Ciò che la visita di Biden potrebbe favorire, appare quindi limitato a un accordo fra Arabia Saudita, Israele ed Egitto, circa il trasferimento di sovranità dal Cairo a Riyadh di due isole nel Mar Rosso, Tiran e Sanafir, non lontane dal porto israeliano di Eilat. Ci sarebbero, comunque, dunque, buone premesse perché Biden non ritorni del tutto a mani vuote dal Medio Oriente.

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