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Papa Francesco: “C’è chi vuole fare affondare il Libano. Il mondo lo aiuti a rinascere!”


Laura Orsini - Oriolo Romano - “Il Libano è una grande nazione che testimonia una esperienza unica del vivere insieme consolidata nel trascorso dei secoli e anche per questo non può essere lasciato in balia della sorte o nelle reti di chi persegue i propri interessi. Il Libano è più di un Paese, è un messaggio universale di pace e di fratellanza che si leva dal Medio Oriente”, come ha ricordato recentemente Papa Francesco e, prima di lui, San Giovanni Paolo II. Fondamentale, pertanto, che il Libano continui tale sua vocazione specifica. Ha detto Don Michele Contadini durante la divina messa celebrata il 4 agosto nella chiesa di San Giorgio a Oriolo Romano.Così Don Michele ha risposto concretamente all’appello lanciato dalla Santa Sede in favore del Libano. Ma perché questo sia possibile c’è bisogno dell’impegno di tutti, dentro e fuori del Paese.

Le parole del Papa nella Giornata per il Libano in Vaticano: “È essenziale che chi detiene il potere si ponga finalmente e decisamente al vero servizio della pace e non dei propri interessi. Aiutiamo il Libano a trovare la via di uscita da questa grave crisi!”.

Nella chiesa di San Giorgio a Oriolo Romano, Don Giorgio e Don Michele, accolgono la richiesta diramata dal Santo Padre Francesco: "Pregate per il popolo Libanese”.

Mi affretto con passo veloce, sono le 18.07, è tardi, la messa sta iniziando (penso io), invece per volontà e solidarietà di Don Michele inizia alle 18,07, ora esatta dell’esplosione a Beirut. Mi emoziono, mi sembra di rivederla in TV e torno indietro con la mente. Dico a me stessa di aver fatto bene a partecipare, non solo in nome dell’amicizia con Talal, la solidarietà per la tragedia subita in quel paese un anno fa pregando, accendendo una candela sento un legame che mi unisce a quel popolo.

Come mamma sostiene è sorregge il proprio figlio. Quando si viene chiamati a pregare, è un atto importante, perché lo scopo della preghiera è invocare Dio, chiedere il suo aiuto e non per nostra necessità, un atto d' Amore. Con la preghiera non si è soli, non ci si sente abbandonati, come molte comunità internazionali fanno, dimenticando che sono proprio loro a fare trattati e leggi sulla Pace, ma poi li lasciano al loro destino. Don Michele ha celebrato una bella messa per il Libano, molto raccolta e sentita dai presenti, ma la mia attenzione è stata colta dall' umiltà delle persone che hanno organizzato, semplici e felici di una messa a loro dedicata, ringraziando chi ha partecipato come se avessero ricevuto un grandissimo dono. E qui' farò una nota dolente verso l 'amministrazione locale: sarebbe stata buona cosa venire a stringere la mano a chi si prodiga per il bene di molti a livello internazionale. Con il cuore e l'anima come la Vergine Maria mi sento grata, onorata di aver partecipato.

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