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Processo di Aqaba: contrasto al terrorismo in Africa

  • 15 ott
  • Tempo di lettura: 1 min

Paola Angelini (Assadakah News)

 


Foto di Palazzo Chigi
Foto di Palazzo Chigi

Il Re di Giordania Abdullah II, a Roma, ricevuto dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni per partecipare alla riunione: “Processo di Aqaba, sul contrasto al terrorismo e all’estremismo violento in Africa occidentale”.

I Presidenti intervenuti all’incontro sono arrivati dal Ciad, dalla Nigeria, dal Paraguay e dalla Sierra Leone, oltre, al Presidente del Consiglio del Togo, il Presidente del Consiglio Nazionale (camera alta del Parlamento) dell’Algeria, e diverse delegazioni ministeriali, inviati speciali per la Regione, esperti internazionali della materia.

Durante la riunione sono state evidenziate le strategie per combattere i fenomeni del terrorismo e dell’estremismo violento; analizzata l’azione per eliminare il finanziamento del terrorismo, contrastando la relazione con la criminalità organizzata transnazionale, i traffici di droghe, di armi e di esseri umani.

La Presidente del Consiglio si è confrontata con i presenti per ottenere un approccio diverso nelle relazioni con l’Africa, non dimenticando il Piano Mattei, con l’obiettivo di affrontare le cause profonde dell’instabilità e del terrorismo. Altra proposta significativa: affrontare investimenti sul capitale umano e sullo sviluppo sostenibile.

La Presidente del Consiglio Meloni si è anche confrontata sulle strategie di “contrasto al nesso terrorismo-crimine”, portando l’esperienza italiana non solo nella lotta al terrorismo, ma anche alle mafie, ai trafficanti di esseri umani e di stupefacenti.

A margine dell’evento, la Presidente Meloni ha avuto incontri bilaterali con Re Abdullah II di Giordania, il Presidente Tinubu della Nigeria, il Presidente Déby Itno del Ciad, il Presidente Bio della Sierra Leone e il Presidente Gnassinbé del Togo.

Questo processo si concentra sulla condivisione di competenze e informazioni.

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