Roma in piazza per la Palestina
- 6 giorni fa
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Maddalena Celano (Assadakah News) - Anche oggi, 4 ottobre 2025, Roma è stata attraversata da un fiume umano partito da Piramide alle 14.30 e approdato a Piazza San Giovanni. Migliaia di persone, da tutta Italia, hanno invaso le strade in nome della Palestina e contro le complicità dei governi occidentali con Israele. La capitale si è tinta di bandiere palestinesi, mentre gli organizzatori avevano chiesto di non esibire simboli di partito o sigle sindacali per lasciare spazio a un’unica voce, quella della resistenza di un popolo oppresso.

Il corteo ha attraversato i luoghi simbolo della città, dal Colosseo a via Merulana, fino a confluire in San Giovanni, storica piazza delle lotte popolari. La stima dei partecipanti varia enormemente: per gli organizzatori oltre un milione, per le forze dell’ordine circa trecentomila. Al di là delle cifre, la piazza ha mostrato una compattezza e una potenza che non si vedevano da anni.
In prima fila gli studenti palestinesi, l’Unione democratica arabo-palestinese, associazioni come l’ARCI, l’ANPI, i sindacati di base e pezzi della CGIL, collettivi universitari e centri sociali. Accanto a loro, anche i piccoli gruppi comunisti e antagonisti, che pur avendo ridotto la visibilità delle proprie bandiere hanno portato la loro voce internazionalista, ricordando che la lotta della Palestina è parte integrante della battaglia più ampia contro l’imperialismo. Non sono mancati slogan radicali, cori che legavano la resistenza palestinese alla necessità di opporsi al capitalismo globale e alla complicità militare dell’Italia.

Il filo rosso della manifestazione è stato chiaro: stop al genocidio, stop all’occupazione, stop alla fornitura di armi a Israele. In piazza si è denunciata la passività del governo italiano e la sua subordinazione alla logica atlantica, così come la responsabilità dell’Europa nell’alimentare il massacro in corso a Gaza. È emersa una rabbia che non è solo compassione per un popolo martoriato, ma consapevolezza politica che la questione palestinese rappresenta il cuore stesso della contraddizione imperialista contemporanea.
La scelta di privilegiare la bandiera palestinese come simbolo unitario è stata strategica: un segnale di compattezza contro ogni frammentazione, una lingua comune che ha permesso a mondi diversi di riconoscersi nello stesso fronte. Per i comunisti e i gruppi più radicali la giornata è stata anche l’occasione per ribadire il legame storico fra internazionalismo e anti-colonialismo, richiamando la necessità di una nuova stagione di lotta che non si limiti a cortei episodici, ma sappia costruire strutture e continuità politica.
La manifestazione del 4 ottobre a Roma è stata, insomma, molto più che un atto di solidarietà: è stata un laboratorio di convergenza, una piazza che ha unito generazioni, culture politiche e sensibilità diverse sotto un’unica parola d’ordine, “Palestina libera”. In questa giornata, la città ha ricordato al mondo che la causa palestinese non è una questione lontana, ma una ferita aperta che interroga l’intero sistema internazionale, e che resistere a Gaza significa resistere ovunque contro l’imperialismo.

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