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Roma – NNA intervista l’ingegnere poeta

Talal Khrais – National News Agency NNA – “Per la seconda volta, Papa Francesco celebra la Messa in forma privata nella Chiesa romana di Santo Spirito in Sassia, nella domenica dedicata al culto promosso da santa Faustina Kowalska. In un tweet scrive: non pensiamo alle nostre cadute, ma guardiamo a Lui “che nelle miserie vede dei figli da amare con misericordia”. Cosa ha detto santa Faustina Kowalska? Francesco Terrone, ingegnere poeta, presidente della Fondazione Terrone di Ripacandida e Ginestra, afferma: “Santa Fausina è stata tra i Santi più puri ricordo suoi parole: Avverto bene che la mia missione non finirà con la mia morte, ma comincerà”. Queste parole scritte nel Diario da suor Faustina Kowalska sono davvero profetiche alla luce degli avvenimenti che sono seguiti alla ascesa al cielo di questa umile suora, a cui Gesù si manifestò con visioni, rivelazioni, le stimmate nascoste, ottenendo l’unione mistica con Dio, il dono del discernimento dei cuori e della profezia.



Sperimentò anche le dolorose esperienze mistiche della “notte oscura dell’anima”. Francesco Terrone conclude: “Qualche accenno storico sulla Santa Faustina Kowalska? Nata nel 1905 da una famiglia di contadini nel villaggio di Głogowiec in Polonia, suor Faustina si spense nel 1938 nel convento di Cracovia-Łagiewniki, a 33 anni. Mentre era in vita, svolse le mansioni di cuoca, giardiniera e portinaia in diverse case della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia cui apparteneva. In pochi – i confessori e in parte le superiori – erano a conoscenza della sua vita mistica. Oggi è noto in tutto il mondo il Messaggio di Misericordia affidatole da Gesù”.


PIETÀ

Ho visto un angelo cadere dal cielo,

ho avuto timore,

ho avuto pietà di quel sogno senza più ali.

Ho visto piccole anime massacrate

da demoni senza scrupoli.

Ho preso la penna,

ho imbavagliato le mie lacrime

ed ho iniziato a scrivere chilometri di parole

per difendere i piccoli sorrisi.

Ho asciugato le loro ferite ed ho temuto che il mondo

finisse senza avere più una storia da raccontare

né ai più piccoli né ai grandi

nel loro infausto futuro.

Ho visto madri piangere, uomini soli,

vecchi abbandonati

in giardini pieni di spine.

Ho visto la cenere dei sogni fluttuare nelle tempeste di sabbia

per creare dune di fuoco

e lacrime di sangue.

Ho visto, sentito profumi di fiori diventare

veleno

per sospiri fragili ed ingenui di verità.

Ho visto figli incatenati

in gabbie senza respiro

mangiare risulta di corpi

e morire in acque torbide

nel silenzio di egoismi di gente priva di occhi.

Ho visto cataste di corpi

bruciare.

Ho visto in un vento caldo

di inverni tiepidi con tanta neve

portare al cielo le loro ceneri.

Ho visto cadere dal cielo

lacrime a sostegno

di figli privi di parole.

Ho visto, cosa non ho visto

nascere e morire dinanzi alla pietà di Dio.

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