Siria - Fra ritorno alla legittimità e compromessi regionali
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Wael Almawla - La Siria vive una fase di transizione cruciale dopo la caduta del precedente regime e l’ascesa di Ahmad al-Sharaa come presidente della fase transitoria. A margine dell’80ª sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, al-Sharaa ha incontrato il presidente statunitense Donald Trump, un segnale interpretato come l’inizio del ritorno di Damasco sulla scena internazionale. Al-Sharaa ha ribadito che le sue priorità sono preservare l’unità del Paese, perseguire i responsabili dello spargimento di sangue e chiedere la revoca totale delle sanzioni, attribuendo a Israele la responsabilità di destabilizzare la regione.
Parallelamente, rapporti israeliani hanno evidenziato che Tel Aviv considera l’attuale fase come un’opportunità strategica per rafforzare la propria superiorità militare e di intelligence. Israele chiede di legare qualsiasi intesa con Damasco a passi concreti da parte della Turchia, tra cui normalizzazione e cooperazione economica, minacciando di proseguire le operazioni militari in caso contrario.
Da parte sua, Washington ha confermato il sostegno al percorso transitorio in Siria. L’inviato speciale statunitense Tom Brak ha spiegato che la decisione del presidente Trump è arrivata su raccomandazione congiunta del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, riflettendo l’ampia influenza regionale nella definizione del futuro della Siria.
Il Dipartimento di Stato americano ha inoltre annunciato che Damasco ha avviato un dialogo diretto con Israele, definendo la mossa significativa, ma ha avvertito che il protrarsi dei conflitti avrà ripercussioni sull’economia siriana. Nel sud, Israele ha iniziato a costruire una nuova linea difensiva denominata Sova 53, lunga 70 chilometri all’interno della zona cuscinetto, a conferma di uno stato di persistente inquietudine.
In una dichiarazione significativa, Trump ha affermato che la caduta del precedente regime siriano è stata realizzata attraverso forze direttamente legate al presidente turco Erdoğan, lodando il ruolo della Turchia nel cambiamento avvenuto a Damasco.
Mentre al-Sharaa cerca di consolidare una legittimità interna ed esterna, il futuro della Siria resta legato a intese e pressioni regionali e internazionali ancora irrisolte.
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