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Siria - Il futuro del Sud, una battaglia per l’identità della sicurezza e della sovranità

  • 18 set
  • Tempo di lettura: 3 min
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Wael Al-Mawla (Assadakah Damasco) - Il sud della Siria si trova oggi a un crocevia delicato, dove si intersecano le mappe delle intese esterne con gli accordi interni, in un quadro che riflette il passaggio del dossier dalla categoria della “soluzione politica” a quella della “gestione della crisi”. La regione si sta trasformando gradualmente in un’arena controllata sotto supervisione americana, attraverso la quale si ricompongono le equazioni della sicurezza senza toccare l’essenza del conflitto né risolverne le questioni fondamentali.

Intese di sicurezza: mappe che vincolano il sud

La recente proposta israeliana presenta il sud siriano come uno spazio di sicurezza sottoposto a rigidi controlli: tre zone con diversi livelli di restrizioni, una zona cuscinetto allargata, il divieto di presenza di forze e armamenti pesanti e la trasformazione completa dello spazio aereo in zona interdetta all’aviazione siriana.

Sebbene venga presentato come un accordo di “stabilità”, la clausola sul “corridoio aereo verso l’Iran” ne rivela l’essenza: consolidare la capacità di Israele di intervenire militarmente ogni volta che lo ritenga necessario.

Damasco cerca di limitare le perdite chiedendo il ritorno alle disposizioni dell’armistizio del 1974, il ritiro dai territori recentemente occupati da Israele e la cessazione dei raid aerei. Tuttavia, le aspettative rimangono contenute: nessun trattato di pace all’orizzonte, ma una nuova versione del “congelamento del conflitto”, simile a quella di mezzo secolo fa.

As-Suwayda al centro dell’equazione

Parallelamente, è stato firmato un accordo trilaterale con la Giordania e gli Stati Uniti riguardante As-Suwayda, concepito per completare il quadro del “sud controllato”.

Le clausole prevedono il ritiro dei combattenti civili dall’area circostante la provincia, il dispiegamento di forze regolari disciplinate, la formazione di un consiglio locale inclusivo e la creazione di una forza di polizia guidata da una figura originaria della regione, oltre alla responsabilizzazione dei coinvolti nella violenza e all’apertura di un percorso di riconciliazione nazionale. As-Suwayda, quindi, non è più solo una questione interna, ma è diventata parte di un’architettura di sicurezza regionale, volta a prevenire un’esplosione settaria o la trasformazione della provincia in un fronte aperto che potrebbe destabilizzare i calcoli dell’intera area.

Giordania e Stati Uniti garanti delle intese

La Giordania si è proposta come garante diretto, legando la sicurezza del sud siriano alla propria sicurezza nazionale e indicando Israele come l’unico attore interessato a dividere la Siria. L’allerta giordana è scattata dopo la proposta israeliana di aprire un corridoio sicuro per As-Suwayda attraverso il territorio giordano, attraversando le zone abitate dai drusi in Giordania – simili a quelle di As-Suwayda e popolate anch’esse da drusi e beduini – trasferendo così il problema sul suolo giordano. Tuttavia, il governo di Amman ha mostrato piena vigilanza di fronte a questa mossa.

L’inviato americano, invece, ha definito le misure siriane “storiche”, un chiaro segnale della soddisfazione di Washington per un approccio che privilegia la sicurezza a scapito della sovranità e della politica rimandata.

Presente provvisorio e sovranità sospesa

I due percorsi sono complementari: il primo, esterno con Israele sotto tutela americana, definisce mappe e confini; il secondo, interno ad As-Suwayda con una supervisione diretta giordano-americana, regola gli equilibri sociali e di sicurezza.

Il filo conduttore, però, è che ciò che viene tracciato non rappresenta una soluzione definitiva, bensì una gestione temporanea della crisi che impedisce il collasso e rinvia le questioni cruciali – dal Golan alla sovranità nazionale – a tempo indeterminato.

In questo senso, al sud della Siria non viene scritto un futuro stabile, ma viene imposto un presente vincolato, in cui i suoi confini e la sua identità di sicurezza sono gestiti dall’esterno, mentre la sua sovranità rimane sospesa sul muro dell’attesa.

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