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Speciale Lega Araba - I Documenti fondamentali

  • 8 ott
  • Tempo di lettura: 8 min

Roberto Roggero* - In occasione degli 80 anni della fondazione della Lega degli Stati Arabi, Assadakah News dedica una rubrica alla prestigiosa storia di questa organizzazione, sempre in prima linea per la cultura della pace, della cooperazione e della convivenza, e soprattutto in supporto delle popolazioni delle zone di crisi, oggi specialmente nella regione mediorientale, nella Striscia di Gaza, Cisgiordania, Sudan, Siria, Yemen, e dovunque, nel mondo arabo, sia in atto instabilità e crisi umanitaria.

La Lega degli Stati Arabi nasce sulla base di alcuni documenti fondamentali che ancora oggi ne sono motivi ispiratori.

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Il protocollo di Alessandria

Il documento su cui si basa la fondazione della Lega degli Stati Arabi è il cosiddetto Protocollo di Alessandria, sottoscritto il 7 ottobre 1944 ad Alessandria d'Egitto da Egitto, Iraq, Siria, Giordania e Libano, e fu prologo alla fondazione della Lega l'anno successivo.

Secondo tale documento, tutti i Paesi partecipanti sarebbero stati rappresentati sul piano della parità, con lo scopo di rafforzare le relazioni fra gli Stati arabi, che avrebbero partecipato al coordinamento dei piani politici, di politica estera, senza interferenze nella reciproca sovranità e indipendenza, e con mutua protezione in caso di aggressione contro uno Stato membro. All'incontro di Alessandria, parteciparono cinque Commissioni, in rappresentanza dei futuri membri della Lega araba in Medio Oriente.

I firmatari del Protocollo di Alessandria erano: per l’Egitto, Nagib al-Hilali Pasha (ministro dell'Istruzione), Muhammad Sabri Abu 'Alam Pasha (ministro della Giustizia), Muhammad Salah-al-din Bey (sottosegretario di Stato al Ministero degli Esteri); per l’Iraq, Hamdi al-Bahjaji (primo ministro e capo delegazione), Arshad al-'Umari (ministro degli Esteri), Nuri al-Sa'id (ex primo ministro), Tahein al-'Askari (ministro plenipotenziario in Egitto); per la Siria, Saadallah al-Jabiri (primo ministro e capo delegazione), Jamil Mardam Bey (ministro degli Esteri), Nagib al-Armanazi (segretario generale della presidenza della Repubblica), Mohamed Sabri al-Assali (vicepresidente di Damasco); per la Giordania (allora Transgiordania), Tawfiq Abu al-Huda Pasha (primo ministro, ministro degli Esteri e capo delegazione), Sulayman al-Sukkar Bey (segretario finanziario del ministero degli Affari Esteri; per il Libano, il presidente Bechara El Khoury, Riyad al-Sulh Bey (primo ministro e capo delegazione), Salim Taqla Bey (ministro degli Esteri), Musa Mubarak (capo gabinetto presidenziale).

La sede centeale della Lega Araba al Cairo
La sede centeale della Lega Araba al Cairo

L’incontro, avvenuto a Palazzo Boustan al Cairo, dove oggi si trova la sede centrale della Lega Araba, fu quindi il prologo alla nascita dell’organizzazione, che come primo intervento importante decise di fare pressioni per evitare la divisione della Palestina, secondo la decisione delle Nazioni Unite. Due anni dopo seguì il trattato di mutua difesa e, nel 1965 il mercato comune.

Superate le iniziali distanze e differenze, il Protocollo pone le basi definitive per la costituzione della Lega; fra i brani del documento, uno riguarda la questione ebraico-palestinese, che consiste nel doloroso riconoscimento degli orrori e delle sofferenze patite dagli ebrei, sebbene non si dovesse confondere l’Olocausto con le pretese sioniste onde non provocare altre ingiustizie, stavolta a danno degli arabi di Palestina.

Secondo la nota lettura datane dall’ex segretari generale Boutros-Ghali, la Lega Araba possiede sin dal suo sorgere caratteristiche di tutto rilievo: in primo luogo è la prima organizzazione internazionale in grado di radunare esclusivamente paesi definibili in termini occidentali come “sottosviluppati”, o comunque genericamente “poveri”; ciò la rendeva, in quest’ottica e secondo questo autore, decisamente “all’avanguardia”, se non addirittura un esperimento-pilota per i paesi del terzo mondo.

In secondo luogo la Lega è la prima organizzazione avente per scopo la decolonizzazione, che perseguiva elevando la lotta anticoloniale al livello di “guerra giusta”, compatibile con finalità e principi dell’ONU ma ben prima che il diritto all’autodeterminazione fosse sancito in documenti delle Nazioni Unite. Infine, sempre secondo Boutros-Ghali, la costituzione della Lega contribuisce a diffondere l’opzione politica del “non allineamento”.

Nei suoi 80 anni di storia, la Lega Araba ha dovuto anche adottare soluzioni drastiche, che hanno riguardato la sospensione di diversi Paesi membri, come in occasione dell’Egitto, il 26 marzo 1979, a causa del Trattato con Israele, quando la sede ufficiale fu spostata dal Cairo a Tunisi, fino alla riammissione nel 1989 e il ritorno della sede ufficiale al Cairo l’anno seguente.

Anche la Libia venne sospesa, il 22 febbraio 2011, in seguito allo scoppio della prima guerra civile. La Lega Araba votò per ripristinare l'adesione della Libia il 27 agosto 2011, accreditando un rappresentante del Consiglio Nazionale di Transizione, governo provvisorio parzialmente riconosciuto. Così è avvenuto anche per la Siria, con decreto ufficiale del 16 novembre 2001, in seguito allo scoppio della guerra civile. Il 6 marzo 2013, la Lega Araba ha assegnato il seggio della Siria alla Coalizione Nazionale Siriana, il maggior gruppo di opposizione. Il 9 marzo 2014, il segretario generale Nabil Elaraby ha dichiarato che il seggio della Siria sarebbe rimasto vacante fino al completamento della formazione delle istituzioni da parte dell'opposizione. Nel 2021, la Lega Araba ha avviato un processo di normalizzazione fra governo baathista di Damasco e le altre nazioni arabe. Il 7 maggio 2023, durante la riunione del Consiglio della Lega Araba al Cairo, è stata concordata la riammissione della Siria.

I regolamenti interni del Consiglio della Lega furono approvati nell'ottobre del 1951, così come quelli dei comitati. Quelli del Segretario Generale furono approvati nel maggio 1953. Inoltre, la colonna portante di ogni attività rimane basata sulla Carta della Lega Araba (nota anche come Patto della Lega degli Stati Arabi) cioè il trattato fondativo concluso nel 1945. Da allora, la governance della Lega Araba si è basata sul dualismo fra istituzioni sovranazionali e sovranità degli Stati membri.

Una eccezione rimane ancora oggi il Kurdistan iracheno, unica entità autonoma della Lega Araba, anche se diversi Paesi considerano la Palestina come entità autonoma all'interno di Israele. L'Autorità Nazionale Palestinese esercita alcuni poteri sovrani all'interno dei propri confini, ma non è un governo completamente indipendente in quanto i territori amministrati dalla ANP sono internazionalmente riconosciuti come occupati da Israele. La Lega Araba, d'altra parte, riconosce lo Stato di Palestina come pienamente indipendente, con Gerusalemme Est come capitale e con ambasciate in tutti gli altri stati membri della Lega, ad eccezione della Somalia.

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La Carta della Lega Araba

La Carta della Lega Araba (o Patto della Lega degli Stati Arabi) è il documento ufficiale della fondazione Lega Araba.

Concluso nel 1945, vuole rafforzare le relazioni e migliorare la cooperazione in vari settori tra i Paesi arabi firmatari, rispettando e preservando al contempo la loro sovranità. I regolamenti interni del Consiglio della Lega Araba e dei comitati furono approvati nell'ottobre del 1951, quelli del Segretario Generale nel maggio del 1953.

Da allora, la governance della Lega Araba si è basata sul dualismo tra istituzioni sovranazionali e sovranità dei suoi Stati membri. La tutela della statualità individuale, traeva i suoi punti di forza dalla naturale preferenza delle élite di mantenere il proprio potere e la propria indipendenza nel processo decisionale. Inoltre, il timore dei più ricchi che i più poveri potessero condividere la ricchezza in nome del nazionalismo arabo, le faide tra i governanti arabi e l'influenza di potenze esterne che potevano opporsi all'unità araba erano visti come ostacoli a una più profonda integrazione della Lega stessa.

La Carta fu stipulata il 22 marzo 1945 dai governi di Siria, Transgiordania, Iraq, Arabia Saudita, Libano, Egitto e Yemen del Nord, stabilendo che uno Stato poteva aderire alla Lega Araba ratificando il Patto. Secondo la Carta, la Lega degli Stati Arabi si formava con gli Stati arabi indipendenti che firmavano l’Atto Costitutivo, e potevano rappresentare tutte le forme di governo, comprese le monarchie, sia assolute che costituzionali, e le repubbliche.

Gli articoli della Carta, stabiliscono che:

1) Si costituisce una Lega con gli Stati arabi indipendenti che acconsentono ad aderirvi, che avrà un comitato noto come "Consiglio della Lega degli Stati Arabi", in cui tutti gli Stati partecipanti sono rappresentati in parità.

Lo scopo sarà quello di controllare l'esecuzione degli accordi che gli Stati sopra menzionati concluderanno; tenere riunioni periodiche che rafforzeranno le relazioni tra tali Stati; coordinare i piani politici in modo da assicurarne la cooperazione e proteggerne l'indipendenza e la sovranità da ogni aggressione con mezzi adeguati; supervisionare gli interessi dei Paesi arabi.

Le decisioni del Consiglio saranno vincolanti per coloro che le hanno accettate, salvo casi in cui sorga un disaccordo fra due Stati membri, nel qual caso le due parti dovranno sottoporre la controversia al Consiglio per la soluzione. La decisione del Consiglio sarà vincolante.

In nessun caso sarà consentito il ricorso alla forza per risolvere una controversia fra due Stati membri della Società delle Nazioni. Tuttavia, ogni Stato sarà libero di concludere con qualsiasi altro Stato membro della Società delle Nazioni, o con altre potenze, accordi che non siano in contrasto con il testo o le presenti disposizioni.

In nessun caso sarà consentita l'adozione di una politica estera che possa essere pregiudizievole per la politica della Società delle Nazioni o di un singolo Stato membro.

Il Consiglio interverrà in ogni controversia che possa portare a una guerra tra uno Stato membro della Società delle Nazioni e qualsiasi altro Stato membro o potenza, al fine di conciliarli.

Sarà formato un sottocomitato composto dai membri del Comitato Preliminare per preparare una bozza degli statuti del Consiglio della Società delle Nazioni e per esaminare le questioni politiche che potrebbero essere oggetto di accordo tra gli Stati arabi.

2) Gli Stati arabi rappresentati nel Comitato Preliminare coopereranno strettamente nelle seguenti materie: questioni economiche e finanziarie, vale a dire scambi commerciali, dogane, valuta, agricoltura e industria; comunicazioni, vale a dire ferrovie, strade, aviazione, commercio, poste e telegrafi; questioni culturali; questioni di nazionalità, passaporti, visti, esecuzione delle sentenze, estradizione dei criminali, ecc.;

questioni sociali; questioni di salute pubblica.

Sarà costituito un sottocomitato di esperti per ciascuna delle materie sopra menzionate, in cui saranno rappresentati gli Stati che hanno partecipato al Comitato Preliminare. Questo sottocomitato elaborerà progetti di regolamento per la cooperazione nelle materie sopra menzionate, descrivendo l'entità e le modalità di tale collaborazione.

Verrà istituito un comitato di coordinamento e redazione, il cui compito sarà quello di controllare il lavoro delle sottocommissioni, coordinare la parte di lavoro svolta e preparare bozze di accordo che saranno sottoposte ai vari governi.

A questo punto, tutte le sottocommissioni avranno completato il loro lavoro. Il Comitato Preliminare si riunirà per esaminare il lavoro delle sottocommissioni, come passo preliminare verso la convocazione della Conferenza Generale Araba.

3) Consolidamento - Pur esprimendo la propria soddisfazione per un passo così felice, il Comitato auspica che gli Stati arabi siano in grado in futuro di consolidare tale passo attraverso altri passi, soprattutto se gli eventi mondiali del dopoguerra dovessero dare vita a istituzioni che uniscano più strettamente le varie potenze.

4) Risoluzione speciale riguardante il Libano - Gli Stati arabi rappresentati nel Comitato preliminare sottolineano il loro rispetto per l'indipendenza e la sovranità del Libano entro i suoi attuali confini, che i governi degli Stati sopra menzionati hanno già riconosciuto in seguito all'adozione da parte del Libano di una politica indipendente, annunciata dal governo di quel paese nel suo programma del 7 ottobre 1943, approvato all'unanimità dalla Camera dei Deputati libanese.

5) Risoluzione speciale sulla Palestina. Il Comitato ritiene che la Palestina costituisca una parte importante del mondo arabo e che i diritti degli arabi in Palestina non possano essere violati senza pregiudicare la pace e la stabilità nel mondo arabo.

Il Comitato ritiene inoltre che gli impegni vincolanti per il governo britannico e che prevedono la cessazione dell'immigrazione ebraica, la preservazione delle terre arabe e il conseguimento dell'indipendenza per la Palestina siano diritti arabi permanenti, la cui rapida attuazione costituirebbe un passo avanti verso l'obiettivo desiderato e verso la stabilizzazione della pace e della sicurezza. Il Comitato dichiara il proprio sostegno alla causa degli arabi di Palestina e la propria disponibilità a lavorare per il raggiungimento dei loro legittimi obiettivi e la salvaguardia dei loro giusti diritti.

Il Comitato dichiara inoltre di non essere secondo a nessuno nel deplorare le sofferenze inflitte agli ebrei d'Europa dagli stati dittatoriali europei. Tuttavia, la questione di questi ebrei non deve essere confusa con il sionismo, poiché non può esserci ingiustizia e aggressione più grande che risolvere il problema degli ebrei d'Europa con un'altra ingiustizia, ovvero infliggendo un'ingiustizia agli arabi di Palestina di varie religioni e confessioni.

La proposta speciale relativa alla partecipazione dei governi e dei popoli arabi al "Fondo Nazionale Arabo" per la salvaguardia delle terre degli arabi di Palestina sarà deferita alla Commissione per gli Affari Finanziari ed Economici affinché la esamini da ogni punto di vista e ne sottoponga l'esito alla Commissione Preliminare nella sua prossima riunione.

In fede di ciò, il presente protocollo è stato firmato presso l'Università Faruq I di Alessandria, sabato 20 Shawwal 1363 (7 ottobre 1944).

(*Direttore responsabile assadakah News)

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