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Sudan - Consiglio di Sicurezza ONU condanna RSF

Assadakah News - Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha espresso unanime condanna per i crimini commessi dai ribelli della Rapid Support Force nella zona di El-Fasher.

Il Consiglio di Sicurezza ha espresso profonda preoccupazione per l'escalation di violenza in Sudan, in particolare non solo nella provincia di El-Fasher, ma in tutto il Darfur settentrionale, e ha fermamente condannato i ripetuti attacchi della Forza di Supporto Rapido, in particolare contro i campi per sfollati di Zamzam e Abu Shouk negli ultimi giorni.

In un comunicato stampa, il Consiglio ONU ha espresso preoccupazione per le notizie secondo cui gli attacchi delle Rapid Support Forces avrebbero ucciso almeno 400 persone, tra cui molti bambini, e almeno 11 operatori umanitari. Il Consiglio di Sicurezza chiede alla comunità internazionale e agli organi preposti, che i paramilitari ribelli della RSF siano ritenuti responsabili di questi attacchi, con riferimento alla Risoluzione 2736 del Consiglio ONU del 2024, ribadendo la loro richiesta perché sia posta fine all'assedio di El-Fasher, e chiede l'immediata cessazione dei combattimenti e la de-escalation.

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Il Consiglio di Sicurezza ONU invita le parti in conflitto a proteggere i civili, a rispettare i propri obblighi derivanti dal diritto internazionale e a rispettare la Risoluzione 2736 e gli impegni assunti nella Dichiarazione di Jeddah.

Il Consiglio ONU, composto da 15 membri, ha chiesto che le Forze di Supporto Rapido e gli autori di attacchi contro i civili e violazioni dei diritti umani in Sudan siano chiamati a rispondere delle loro azioni di fronte alla giustizia internazionale, e invita le parti in conflitto a proteggere e rispettare gli operatori umanitari, le loro strutture e i loro beni, in conformità con i loro obblighi previsti dal diritto internazionale, per consentire un accesso umanitario sicuro e senza restrizioni al Sudan e al suo interno, alla popolazione stremata.

I membri hanno espresso profonda preoccupazione per il secondo anniversario dello scoppio del conflitto in Sudan e per il suo impatto sul popolo sudanese e sulla regione. Hanno invitato le parti in conflitto a ricercare una cessazione immediata delle ostilità e le hanno incoraggiate a impegnarsi in un sincero dialogo politico per raggiungere un cessate il fuoco permanente e un processo politico inclusivo e globale guidato dai sudanesi.

I membri hanno invitato le parti a cogliere l'opportunità dei colloqui indiretti guidati dalle Nazioni Unite per concordare misure volte a raggiungere questi obiettivi e ad adoperarsi per porre fine in modo permanente alla crisi in Sudan.

I membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno esortato tutti gli Stati membri dell'ONU ad astenersi da interferenze esterne che mirano ad alimentare conflitti e instabilità e a sostenere invece gli sforzi per raggiungere una pace duratura, e hanno ricordato alle parti in conflitto e agli Stati membri di rispettare i propri obblighi in materia di embargo sulle armi, come stabilito dalla risoluzione 1556 del 2004 del Consiglio di sicurezza, ribaditi nella Risoluzione 2750.

Il Consiglio di Sicurezza ONU ha riaffermato l’impegno a favore della sovranità, dell'unità e dell'integrità territoriale del Sudan.

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