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Sudan - Incontro di Addis Abeba per la pace

Marwa al Khayal - Le forze politiche e della società civile sudanese, riunite nella capitale etiope, Addis Abeba, hanno concluso i lavori concordando una piattaforma politica e organizzativa che comprenda un organo direttivo, un Coordinamento delle Forze Civili Democratiche , guidato dall'ex primo ministro Abdallah Hamdok e composto da rappresentanti delle forze politiche e civili, comitati di resistenza, sindacati, organizzazioni professionali, oltre a un ufficio di coordinamento esecutivo di 30 membri la cui missione è preparare l'incontro costitutivo del coordinamento.

Un centinaio di persone, in rappresentanza dei diversi elementi, si sono incontrati ad Addis Abeba con l'obiettivo di unire le forze che chiedono il ripristino della transizione civile democratica nel Paese e hanno concordato un documento politico, uno documento economico, un terzo documento umanitario e un quarto documento mediatico, volti a spianare la strada per fermare la guerra.

Durante la presentazione, Abdullah Hamdok, per altro esperto economista, ha rivolto un appello alle parti in conflitto affinché facilitino l'accesso agli aiuti umanitari e alle procedure degli operatori umanitari, perché raggiungano le persone bisognose. Un appello alle forze civili perché costituiscano un fronte unico per fermare la guerra: “E’ necessario unire gli sforzi per raggiungere un’ampia unità civile, e fermare la guerra, affrontando le priorità più urgenti, come gli aiuti umanitari, con la speranza sempre viva per una pace globale”.

Hamdok ha descritto l’accordo dei partecipanti sulle bozze e sulle visioni politiche, organizzative e umanitarie in preparazione alla presentazione alla prossima conferenza. Fra gli elementi evidenziati, la necessità di uno spirito nazionale, per la creazione di una leadership e di un governo esecutivo. “L'incontro preparatorio è stato un primo passo. L'inizio di un processo che speriamo possa coordinare e unire la società civile e democratica contro la guerra. L'ex premier ha affermato il suo sostegno nella dichiarazione finale, e ha espresso la disponibilità a presiedere l'organo direttivo. Ha inviato un messaggio di ringraziamento ai Paesi vicini e alla comunità regionale e internazionale per il sostegno al popolo sudanese nella sua dura prova, e ha lanciato un appello affinché sostengano gli sforzi per fermare la guerra e affrontare la crisi umanitaria. Concludendo, ha ringraziato in particolare il Regno dell'Arabia Saudita, gli Stati Uniti d'America, IGAD e Unione Africana: “Accolgo con favore l'avvio dei colloqui di Jeddah e l'arrivo delle delegazioni di entrambi i partiti per parteciparvi, e li invito a mostrare la volontà politica volontà per una soluzione che spenga il fuoco, affronti la catastrofe umanitaria e salvi il nostro amato Paese dai pericoli della divisione".

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